Una truffa da ben 4,5 milioni di euro sarebbe stata perpretata per anni dall’ex broker sardo Roberto Diomedi e dalla sua banda di complici. Migliaia le vittime cadute nella trappola

Un ex broker sardo, Roberto Diomedi, di 51 anni, residente a Sinnai (provincia di Cagliari) ma domiciliato a Dolianova, sarebbe l’artefice di una maxi truffa per un ammontare di 4,5 milioni di euro.
É stato arrestato una volta sbarcato all’aeroporto di Cagliari-Elmas, e immadiatamente trasportato presso Casa Circondariale UTA “Ettore Scalas”. In stato di arresti domiciliari, invece, la sorella, Barbara Diomedi (46 anni) originaria di Quartu Sant’Elena. Obbligo di dimora per altri suoi complici come il fratello Fabrizio, di anni 41, Valentino Deidda (39 anni) di Villacidro, Erika Lecca (33 anni) e Gianni Da Ros (35 anni), questi ultimi entrambi di San Vero Milis. Denunciate a piede libero sarebbero altre sei persone.
Maxi Truffa da 4,5 milioni di euro portata avanti con il “metodo Ponzi”: cosa è accaduto

Le indagini della Polizia postale iniziate nel 2018 hanno portato a sgominare la banda di truffatori sardi che hanno raggirato migliaia di persone, si pensa a un numero superiore alle 5 mila unità.
La Guardia di finanza di Cagliari ha eseguito la confisca di beni per un valore equivalente a 4,5 milioni di euro tra quote societarie, conti correnti e un albergo di Sardara, nel sud Sardegna.
Come avveniva la truffa? Roberto Diomedi e soci agganciavano le loro vittime principalmente in eventi di lusso a cui partecipavano anche ignari invitati vip e personaggi dello spettacolo.
Era solo uno specchietto per le allodole; convincevano i malcapitati a fare sostanziosi investimenti, facendosi affidare ingenti somme di denaro, promettendo poi un rientro con guadagno.
La banda di truffatori sardi usava un consolidato schema a catena, il cosìddetto “metodo Ponzi”: prendevano soldi da una vittima e li utilizzavano per saldarne un’altra, dando l’impressione che il loro investimento iniziale avesse veramente fruttato. E così via, fino alla fine della catena che, inevitabilmente, prima o poi si spezza. In effetti, è avvenuto anche questa volta. Lo stesso broker Roberto Diomedi rassicurava i suoi clienti anche tramite videomessaggi, ora al vaglio degli investigatori.
Questa maxi truffa è sorta nel 2017 e ha proseguito fino al 2020. Sarebbero migliaia gli investitori coinvolti. Molti di essi si sono uniti per portare avanti cause collettive con lo scopo di recuperare almeno il capitale iniziale. Non si esclude che adesso, con il caso venuto alla ribalta, possano spuntare fuori altre vittime del raggiro.