Regole per non sprecare risorse importantissime in modo che ognuno possa evitare di avere dei problemi: cosa succede

La parola d’ordine è lotta allo spreco e all’inquinamento. Anzi, dovrebbe essere. Quando si parla di una tematica così delicata si ha sempre l’impressione di restare inascoltati, che si stia facendo troppo poco.
In effetti è così e i fatti lo confermano. Abbiamo vissuto l’inverno con lo spettro degli aumenti energetici. I rincari ci sono stati ancora di più quando la Russia ha attaccato l’Ucraina, pensando a cosa sarebbe stata l’estate.
Se in questo periodo si consuma meno gas per riscaldamento, a pesare di più sono le bollette elettriche per l’uso eccessivo di condizionatori d’aria. Lo sanno bene nel Torinese e nel Milanese quando nel tardo pomeriggio di venerdì scorso ci sono stati dei black out.
Regole per non sprecare acqua: la decisione dei Comuni
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L’estate è ancora all’inizio e in Pianura padana si registrano già i primi problemi con il Po che è in secca. Ci sono diversi Comuni che hanno già dato disposizioni su come risparmiare l’acqua per l’rrigazione dei campi, ma nuove regole potrebbero estendersi a breve anche per usi domenisti.
In effetti qualche amministrazione comunale è già andata in questa direzione. In provincia di Parma, a Fornovo e Bore, ci sono ordinanze che vietano l’uso dell’acqua potabile fino al 30 settembre per motivi diversi da igiene e scopi domestici.
In pratica, per fare un’esempio, non si potrà lavare l’auto con l’acqua della fontana di casa. E chi contrallo? È la domanda che ci si pone quando ci sono leggi ed ordinanze particolari e nuove. Si dovrebbe parlare di autocontrollo, affidandosi al buon senso dei cittadini che sono consapevoli che se esistono ordinanze di un certo tipo, è perché lo richiede la situazione. Gli obiettivi sono chiari: risparmiare le risorse per quanto possibile.
La secca del fiume più lungo d’Italia ha ripercussioni anche sul turismo. La motonave Stradivari che trasporta turisci è ancorata nel Mantovano poiché a Boretto non è consentito l’attracco perché la quota del fiume è di un livello troppo basso.