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Attualità

Istat, crescono redditi e consumi ma scende l’inclinazione al risparmio

Pubblicato da
Marco Sparta

Nel 2021 sono saliti i redditi delle famiglie e con essi i consumi: le rilevazioni Istat hanno mostrato come le famiglie italiane abbiano ridotto la loro inclinazione al risparmio.

(fotoduets – Adobe Stock)

Lo scorso anno, dopo il clou pandemico, le retribuzioni dei lavoratori italiani sono risalite alle quotazioni del 2019 portando ad una crescita del reddito a disposizione delle famiglie. Un trend inversamente proporzionale a quello dell’inclinazione al risparmio sceso invece di quasi due punti percentuali rispetto al 2020. Questo quanto emerso da un ultimo rapporto dell’Istat.

Redditi e consumi in salita, ma in calo l’inclinazione al risparmio: i dati dell’ultimo rapporto Istat

(Alexas_Fotos – Pixabay)

Durante il 2021 l’espansione dell’attività produttiva mista ai livelli di retribuzione tornati a quelli del 2019, hanno condotto ad un incremento dei redditi nelle disponibilità della famiglie del +3,8%.

Questo quanto emerso, come riporta Ansa, da un recente rapporto dell’Istat che ha tradotto tale dato in un +42 miliardi di euro a fronte dello sconfortante dato del 2019 con un –30,6 miliardi di euro. Di converso, però, come era logico che fosse si è abbassata l’inclinazione al risparmio scesa al 13,1% mentre nel 2020 era fissa al 15,6%.

Grande spinta lo scorso anno l’ha fatta registrare anche il mercato immobiliare. Gli italiani hanno investito in case sostenendo ampiamente il comparto e spendendo ben 17,1 miliardi di euro. Dopo due anni il valore è salito al +28,9%. Trend sicuramente supportato dai vari bonus edilizi messi in campo dal Governo per l’efficientamento del patrimonio immobiliare italiano (Superbonus 110%, Bonus facciate).

Importante rilevazione anche quella che giunge dagli investimenti in società non finanziarie. Il devastante 2020, perché di questo si è trattato se si parla leggendo quel -11,2% ossia un drastico ammanco di 20 miliardi di euro, è stato cancellato dal trend positivo del 2021 con un +17% ossia +27,6 miliardi. In sintesi, ben 7 miliardi di euro in più rispetto al periodo pandemico.

Ciò ha condotto ad un aumento del tasso di investimento salito dal 21,3% di due anni fa al 22,8%. Un valore così non si registrava dalla crisi del lontano 2008. L’Istituto di statistica ha inoltre sottolineato come questa elasticità delle attività produttive ha condotto ad un aumento dei redditi da lavoro del +10,8% colmando il gap creatosi l’anno scorso.

Marco Sparta

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Marco Sparta