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Risparmio

“Prenota il tuo pane”, l’iniziativa per ridurre i rincari e gli sprechi

Pubblicato da
Marco Sparta

Per ridurre gli sprechi e scongiurare un rincaro dei prezzi l’Unione Artigiani di Milano ha pensato ad una brillante iniziativa: “Prenota il tuo pane”.

(Couleur – Pixabay)

La pandemia da Covid-19 ha stravolto l’umanità classificandosi non soltanto come un’emergenza sanitaria, ma come una vera e propria crisi sistemica. Ogni comparto ha dovuto fare i conti con una nuova realtà, in primis quello economico. Le chiusure hanno comportato non pochi disagi alle Imprese.

E proprio quando sembrava che il peggio fosse ormai alle spalle, un’altra piaga si è abbattuta sull’Europa: il conflitto Russo-Ucraino con tutte le conseguenze del caso. Aumento dei costi e aziende non in grado di farvi fronte. C’è chi, però, invece di optare per un rincaro dei prezzi e rientrare così nelle spese, si è rimboccato le maniche avviando una singolare iniziativa. Stiamo parlando dell’Unione Artigiani e della sua “Prenota il tuo pane”.

Milano, “Prenota il tuo pane”, l’iniziativa di Unione Artigiani per non rincarare i prezzi

(David JULIEN – Pixabay)

Per cercare di scongiurare un rincaro sui prezzi del pane, l’Unione Artigiani ha deciso di attivare una singolare ed efficacissima iniziativa: “Prenota il tuo pane”.

L’associazione di categoria ha, infatti, chiesto all’utenza dei panifici di prenotare il proprio pane (quotidianamente o settimanalmente) così da consentire alle attività di produrre solo quanto effettivamente necessario e ridurre così gli sprechi.

Vogliamo garantire un prezzo accettabile del pane per i consumatori. L’unica strada possibile è quella di risparmiare sui costi di produzione, che sono come minimo raddoppiati con gli incassi di prima, evitando gli sprechi”. Queste, riporta l’Ansa, le parole del presidente di Unione Artigiani Stefano Fugazza, il quale proviene da una famiglia di panificatori storicamente nota nel quartiere di Lambrate.

Se si riuscisse a sapere in anticipo quanto pane produrre – così da regolare anche i consumi- ha proseguito Fugazza è certo che non si cestinerebbero materie prime come la farina. Come è anche certo che ci si potrebbe regolare sul corretto utilizzo degli strumenti come i forni, che verrebbero accesi e spenti in maniera contingentata.

Per non parlare poi della possibilità che potrebbero ridursi anche gli orari di lavoro, notoriamente massacrati considerato che le attività di produzione di un panificio si svolgono nella notte. Così facendo a giovarne sarebbe il costo finale del prodotto finito, mantenibile sotto controllo. E questo salverebbe numerose aziende adesso in ginocchio e minacciate dallo spettro della chiusura.

Marco Sparta

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Marco Sparta