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Risparmio

“Conta su di noi”, Despar Italia cambia tutto: il motivo della decisione

Pubblicato da
Giovanni Cardarello

A dispetto della grave crisi economica in corso l’anno finanzario 2021 per Despar Italia è stato pieno di successi e sviluppo.

Spesa in un supermercato (Foto Ansa)

L’anno finanziario 2021 per il Consorzio Despar Italia è stato davvero un anno da incorniciare. Un anno nel quale, a dispetto della grave crisi economica in corso, sono arrivati risultati di grandissimo rilievo.

Parliamo, nello specifico del clamoroso risultato economico centrato dalla sezione italiana della SPAR, la cooperativa di produttori e consumatori nata in Olanda nel 1932 e diffusa a macchia d’olio in tutta Europa.

DeSpar che, ricordiamo, è l’acronomo di “Door Eendrachtig Samenwerken Profiteren Allen Regelmatig” che tradotto, più o meno letteralmente, significa che nella cooperazione tutti traggono vantaggi regolari. De Spar, a titolo di curiosità, è anche la traduzione olandese della parola L’Abete, il simbolo del Consorzio.

Consorzio che, come accennato, in Italia ha davvero dato seguito concreto al suo motto, centrando un fatturato complessivo di 4 miliardi di euro. Un fatturato che ha generato una crescita netta del 2,2% rispetto al dato del 2020.

Un fattore che, nel contesto di una crisi economica, non solo fanno ben sperare i dirigenti e gli addetti del Consorzio ma che, al tempo stesso, spinge il management a rilanciare in avanti l’azione commerciale. Ed è esattamente quello che sta facendo la Despar Italia in questo 2022. Vediamo come.

Despar Italia, tre fattori di crescita

Despar Italia (Foto Twitter)

Alcuni numeri per chiarire meglio il concetto. Il cuore del salto in avanti del fatturato è frutto dei punti vendita diretti, oltre il 67%. Di questo 67% la fetta più grande arriva dai tre marchi sui quali i consumatori sono più che fidelizzati. 38% da Eurospar, 35% da Despar e 27 da Interspar.

A tutto questo si aggiungono, secondo l’analisi puntuale degli esperti di settore, altri tre fattori. L’espansione del numero dei soci che oggi conta 1374 punti vendita per una quota di mercato di poco inferiore al 13%. Il restyling delle superfici commerciali, restyling reso obbligatorio dalla pandemia da coronavirus covid-19 ma virato in positivo dagli esperti di visual merchandising.

Per non tacere del massiccio intervento sui prodotti a Marca del Distributore che, in una stagione economica che li ha visti contrarsi dal 20,2 al 20,1 del consumo complessivo, in Despar sono saliti in quantità di acquisto al 20,6%. Segno certo di una qualità apprezzata e di fidelizzazione costante.

Ora, come detto, per Despar è arrivato il momento di consolidare tutto questo e di rilanciare in avanti. Rilancio che, come riferisce il direttore generale di Despar Italia, Filippo Fabbri in una recente intervista, avverrà in tre fasi.

La prima punta a consolidare il fattore Marchio Storico, Despar è presente in Italia dal 1960, titolo concesso di recente dal Ministero dello Sviluppo Economico. Il secondo è quello di effettuare nuove aperture. Il terzo, il principale, espandare la fiducia nel brand con la nuova campagna di comunicazione denominata “Conta su di Noi”.

Una campagna che punta a far conoscere, con spot e viral marketing, gli oltre 3000 prodotti a marchio per gran parte dei quali è anche previsto un cambio di packaging

Giovanni Cardarello

Giornalista pubblicista (ODG Umbria). Laureato con Master in Comunicazione. Romano del Quadraro, ma vivo in Umbria fra Spoleto e Terni. Sposato con Ilaria, ho tre figli. Mi occupo di sport, ambiente, cucina, politica, economia, lifestyle e gossip. Scrivo sui giornali, cartacei e online, dall'età di 14 anni. Dal 2017 lo faccio per il Gruppo Editoriale della testata

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Giovanni Cardarello