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Fisco e Tasse

Contributi artigiani e commercianti: i nuovi minimali e massimali di reddito

Pubblicato da
Ilenia Pesce

Tra poco scadrà la prima rata dei contributi per la previdenza per artigiani e commercianti. Andiamo a scoprire nel dettaglio le differenze con i minimali ed i massimali dell’anno scorso.

(Pixabay)

Il 16 maggio si avvicina e, con esso. la scadenza della prima rata dei contributi per la previdenza per artigiani e commercianti.

Essendo nel 2022 cambiate sia le aliquote contributive e i minimali e i massimali di reddito, si stima che gli artigiani dovranno versare in media 70 euro in più, mentre i commercianti circa 133 euro in più rispetto l’anno appena trascorso.

Contributi artigiani e commercianti: come si fa il calcolo

(Pixabay)

Andando nello specifico, possiamo calcolare che il minimale di reddito per gli artigiani e i commercianti è di circa 16.243 euro.

Per quanto riguarda i massimali, possiamo notare che per gli artigiani e i commercianti che hanno maturato contribuzione entro il 31 dicembre 1995, il massimale si attesta sugli 80.465. Se, invece, i lavoratori hanno maturato i contributi dopo il 1995 il massimale è di 105.014.

Infatti, mentre per gli artigiani l’aliquota resta pressoché identica e si attesta intorno al 24%, quella dei commercianti sale di circa 0,48%, arrivando cosi al 24,48%.

Le buone notizie arrivano per gli under 21. Infatti, in questo caso, sono previste aliquote molto vantaggiose come nel caso dei giovani commercianti. Questi ultimi vedranno corrisposta una aliquota del 23,28%. I giovani artigiani, invece, andranno ancora meglio con un aliquota del 22,80%.

Anche per gli over 65 sono previste delle riduzioni. Si parla di una riduzione del 50% dei contributi. Invece, per coloro che hanno aderito al regime forfettario, si arriva fino ad una riduzione dei contributi ridotti del 35% (se si è effettuata tale richiesta all’INPS entro il 28 febbraio dell’anno in corso).

Per tutti i lavoratori autonomi, iscritti alla Gestione separata INPS, il calcolo dei contributi è in relazione al reddito prodotto. Per gli artigiani e i commercianti non iscritti alla gestione separata dell’INPS il discorso è totalmente diverso.

Infatti, senza considerare il reddito prodotto, le categorie sopracitate dovranno applicare le aliquote previste al minimale e, nel caso in cui il reddito sia superiore, sulla quota eccedente si avrà una aliquota maggiore in base alla categoria a cui si appartiene.

Ilenia Pesce

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Ilenia Pesce