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Attualità

Ue bacchetta l’Italia: Pnrr subito o rischio recessione

Pubblicato da
PAOLA FERRARO

La UE raccomanda all’Italia di attuare il Pnrr altrimenti si rischia la recessione. Vediamo nel dettaglio

(foto Instagram)

L‘Unione Europea ci invia indicazioni dalla Commissione Europea con l‘invito ad attuare al più presto il Pnrr abbinando la realizzazione delle riforme previste sul fisco, la concorrenza, l’Irpef, il cuneo fiscale e il catasto. Tutto in funzione dell’auspicato e essenziale abbattimento del debito pubblico. Il mantra è ridurre la spesa corrente e investire nei fondi europei passando attraverso la transizione ecologica.

L’avvio della riduzione del debito e del deficit è preferibile che avvenga in modo graduale e credibile utilizzando politiche di bilancio prudenti a medio termine con gli investimenti, il consolidamento e l’attuazione delle riforme. Il tutto previsto ampiamente dal Piano nazionale di ripresa e resilienza già dal 2023. Nulla di nuovo dunque rispetto alle linee da sempre indicate dall’Europa che spinge l’Italia verso il nuovo corso accelerato dalla crisi economica contestuale, dalle conseguenze del conflitto in Ucraino che hanno appesantito la situazione di tutti gli Stati membri.

UE e le indicazione all’Italia: vediamole nel dettaglio

(foto Instagram)

La situazione contingente non è delle migliori e lo sappiamo. La crisi post pandemia, il deficit in rialzo con l’inflazione ed ora la micidiale combinazione guerra in Ucraina e caro energia non aiutano l’Italia. Ma le indicazioni della UE rimangono prioritarie e l’abbattimento del debito pubblico è una delle parti fondamentali del Pnrr.

In pratica il nostro paese è fortemente sbilanciato dall’elevato debito pubblico, la crescita della produttività avviata ma non ai massimi e la situazione di fragilità del mercato del lavoro insieme alle debolezze dei mercati finanziari internazionali. I primi segnali incoraggianti del 2021 non bastano per evitare il rischio per la sostenibilità fiscale, economica e finanziaria. In pratica lo spauracchio della recessione.

Da qui la spinta della Commissione Europea ad agire in fretta nell’attuazione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, rispettando le tappe fissate e tutti gli obbiettivi da raggiungere senza ulteriori perdite di tempo. Non manca anche un riferimento alla necessità di porre in essere tutte le politiche ed attività atte alla diminuzione della dipendenza dai combustibili fossili e di perseguire le diversificazioni sulle importazioni di energia. Il tutto supportando la svolta green che il nostro paese ha avviato con gli incentivi a sostegno dell’efficientamento energetico e della mobilità sostenibile.

 

 

PAOLA FERRARO

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