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Conto corrente del genitore: come può controllarlo un figlio

Pubblicato da
Martina Di Paolantonio

E’ possibile per un figlio controllare il conto corrente di un genitore? La legge italiana parla chiaro, esplicitando anche alcune eccezioni.

(Adobe)

Controllare il conto corrente di un genitore: si tratta di un’evenienza che può dipendere da diversi fattori, ad esempio la volontà di un figlio di assicurarsi che il genitore non stia subendo truffe. Oppure quella di controllare il conto che potrebbe andargli in eredità. In generale, però, la legge italiana parla chiaro al riguardo.

Un figlio non può avere accesso al conto corrente del proprio genitore per una questione di privacy. Al contrario di quanto accade per un genitore di figli minorenni, il quale potrà invece tenere sotto controllo i dati del figlio in maniera incondizionata. La privacy dell’intestatario di un conto corrente, insomma, viene prima di tutto. Fatta eccezione per alcuni rari casi specifici.

Quando un figlio può controllare il conto corrente dei genitori? I casi specifici

Poniamo ad esempio il caso che un conto corrente sia intestato a un genitore infermo, oppure con ridotta o assente capacità di intendere e di volere. Allora l’interesse del figlio non sarà più considerato personale ma in favore del genitore stesso. A tal proposito, però, bisogna considerare che si tratta di situazioni delicate, in cui molto spesso è necessario l’intervento del tribunale che attesti che un figlio possa amministrare i beni di un genitore tramite sentenza di un giudice.

A quel punto il conto corrente del genitore verrà considerato cointestato e il figlio potrà avervi accesso come vuole. Allo stesso modo il genitore potrà accedere al proprio conto, senza che il figlio possa impedirgli alcuna azione individuale. Un conto corrente cointestato potrà dunque essere gestito secondo due modalità:

  • firma congiunta, con la quale entrambi i titolari devono autorizzare le operazioni del conto corrente.
  • Firma disgiunta, che permette a ognuno dei titolari di svolgere le operazioni in autonomia.

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Nel caso in cui l’intestatario di un conto sia completamente privo di capacità di intendere e di volere egli necessiterà di un amministratore di sostegno. A livello legale, l’amministratore di sostegno è considerato come la persona stessa di cui amministra i beni. Ne fa le veci, può firmare e dare autorizzazioni al suo posto. Ma allo stesso tempo è sottoposto a limiti e controlli da parte delle autorità al fine di evitare che la sua condotta possa ledere l’amministrato.

Martina Di Paolantonio

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Martina Di Paolantonio