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Una Poltrona per due, cosa succede nel finale: la spiegazione

Pubblicato da
Salvatore Lavino

Non tutti hanno ben chiaro come finisce “Una Poltrona per due”. Eddie Murphy e Dan Aykroyd gioiscono per un preciso motivo.

Una Poltrona per due la spiegazione del finale Foto screenshot

Una Poltrona per due, da decenni, rappresenta un imprescindibile appuntamento da non mancare in televisione, solitamente alla Vigilia come anche al pomeriggio di Natale. In tanti hanno bene in mente numerose scene divenute iconiche con protagonisti Eddie Murphy ed Dan Aykroyd.

Quel che risulta però meno chiaro a tutti è ciò che succede nel finale. Come noto, le vicende di “Una Poltrona per due” narrano del capriccio di due miliardari dell’epoca. Erano i rampanti anni Ottanta, quella degli yuppies e degli investimenti spericolati in Borsa. Dei primi uomini in doppio petto e dei primi telefoni cellulari.

In “Una Poltrona per due” si esplora proprio il peggio di quel mondo. Il regista John Landis riuscì a trasmettere al meglio come più si hanno soldi e più si diventa cinici e si percepisca tutt’altra realtà a quella alla quale siamo abituati noi persone normali.

Nel film cult (il cui titolo originario è “Trading Places”, n.d.r.) i fratelli Randall e Mortimer Duke scommettono su quali siano le motivazioni che portano un individuo a cedere a comportamenti criminali. L’uno sostiene che si tratti tutto di indole ed addirittura di genetica, e l’altro è convinto che influisca molto l’ambiente nel quale si cresce.

Una Poltrona per due, perché alla fine “i buoni” vincono

Foto dal web

A questo scopo mettono in palio la simbolica cifra di un dollaro per la loro scommessa, e fanno si che il loro irreprensibile dipendente, Louis Whintorpe III, finisca in rovina, e che sia il mendicante Billie Ray Valentine a prenderne il posto.

Di vicissitudine in vicissitudine, i due scoprono di essere stati manipolati in quello che è un subdolo esperimento sociale e decidono di allearsi per mandare in rovina i fratelli Duke. Questo è proprio quello che avviene nel finale di “Una Poltrona per due” con una spietata manovra finanziaria che alla fine manda sul lastrico Randall e Mortimer.

La vendetta dei due simpatici protagonisti nasce dal fatto di sapere che i Duke corrompono un commissario che ha raccolto in anteprima un rapporto dettagliato su quello che è l’andamento del raccolto delle arance. Conoscere prima di tutti quale sia il risultato permette a due avidi imprenditori di potere mettere in atto una speculazione.

Una strategia, quella dei Duke, che si basa sull’acquisto dei cosiddetti “futures”, ovvero dei contratti che stabiliscono prezzo e data futuri di una compravendita di un bene. La particolarità dei futures è che chi vende la merce non la possiede ancora, ma ha in programma di appropriarsene allo scopo per l’appunto di venderla.

La strategia dei perfidi fratelli Duke

Foto screenshot

Inoltre scommette che il prezzo tenderà a scendere. La speculazione sta nel fatto che si acquista tale merce ad un prezzo basso, e sempre a ridosso della scadenza stabilita dall’accordo. Subito dopo la rivenderà per una somma maggiore, ottenendo quindi un notevole ricavo tra la cifra sborsata coi futures e la vendita successiva.

Nel film, i personaggi interpretati da Eddie Murphy e Dan Aykroyd intercettano però l’ispettore prima dei Duke e scambiano la sua valigetta contenente il resoconto vero sull’andamento dei raccolti delle arance con uno falso. In realtà il raccolto è andato molto bene, mentre loro faranno credere ai vecchi e spietati Randall e Mortimer che sia andato invece male.

Un cattivo raccolto comporta un prezzo del succo d’arancia elevato. Cosa che spinge i Duke ad investire tutti i loro capitali in futures scavezzacollo, perché loro credono di potere rivendere comunque la merce ad un costo molto più alto sul mercato.

Quindi approfittano del prezzo delle arance – che rimane basso prima che il report sul raccolto venga svelato – e spendono tutto, sicuri che poi lo stesso aumenterà e che andrà ad ingrossare le loro tasche.

Una speculazione andata male

Foto screenshot

Lo stesso fanno gli altri investitori ed il prezzo delle arance sale alle stelle. A questo punto Eddie Murphy “Valentine” e Dan Aykroyd “Whintorpe” stipulano dei futures con gli investitori occupando la parte dei venditori.

Alla fine i Duke scoprono di avere strapagato un bene – le arance – spendendo molto di più per quello che è l’effettivo valore di mercato. Nel fare ciò hanno dilapidato i loro beni, e si apprestano allora a rivendere subito tutto. Ma ad un prezzo assai più basso rispetto a quando, da compratori, hanno acquistato le arance.

Quel che i perfidi Duke hanno fatto speculando in maniera sbagliata sui futures è stato vendere le arance – il bene non ancora in loro possesso e difatti “preso in prestito”, come da principio degli stessi futures – prevedendo che avrebbero speso molto poco per acquisirle.

Purtroppo per loro il piano di venderle, per esempio, a 10 dollari l’una quando coi futures le avevano acquistate a 1 fallisce a causa dei risultati del vero report. Stando così la situazione, ed essendoci abbondanza di agrumi, non sussiste la pratica di alzare i prezzi di un bene ampiamente diffuso.

I Duke vengono fregati e perdono tutto

Foto screenshot

E così, loro che avevano speso un patrimonio appunto per rivendere ad alto prezzo, alla fine non posso attuare questo piano speculativo e scoprono così di avere perso tutto. Non potranno mai ricoprire la spesa fatta appena prima tramite i futures.

Quella dei Duke è la pratica dello “short selling”, ritenuta come una delle più speculative in assoluto in Borsa.

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Invece quella di Valentine e Whintorpe è detta “insider trading” e consiste nello speculare e nel fare operazioni finanziarie sfruttando una posizione di vantaggio derivata da informazioni non note al pubblico.

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Che è un qualcosa di illegale oggi ma che non lo era allora. Pensate che quanto avvenuto in “Una Poltrona per due” rappresenta talmente un chiaro esempio di insider trading da avere fatto si che la legge che impedisce oggi questa speculazione e che il Congresso degli Stati Uniti ha emanato nel 2010 venisse chiamata addirittura “Eddie Murphu Rule”.

Salvatore Lavino

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Salvatore Lavino