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Attualità

Nuovo attacco hacker: diffusi i dati dei contribuenti di una regione italiana

Pubblicato da
Emanuela Toparelli

Una delle regioni italiane ha appena subito un nuovo attacco hacker. I dati di alcuni contribuenti sono stati diffusi e questo rappresenta il più grande furto di dati nella storia della Pubblica Amministrazione. Capiamo cos’è successo. 

(Pixabay)

Si stima si tratti del più grande furto di dati nella storia della Pubblica Amministrazione: la Regione Sardegna ha rivelato di aver subito un attacco hacker lo scorso 17 giugno.
Questa notizia ha fatto nascere numerose preoccupazioni in relazione alla sicurezza informatica.

Lo scorso 1° febbraio, la società in house SardegnaIT aveva subito una attacco informatico del tipo ransomware, propagatosi anche ai gestionali degli archivi digitali dell’Amministrazione Regionale.
La Polizia Postale di Cagliari si era occupata di questo attacco, con l’appoggio del Cnaipic.
Gli hacker non avevano chiesto alcun riscatto e gli uffici dell’Amministrazione Regionale non avevano avviato alcuna trattativa. La tipica richiesta di contatto al gruppo hacker era presente nel pc e nei server presi d’attacco ed era stata inviata alla Polizia Postale.
L’attacco aveva interessato solo una parte dei sistemi gestionali, contenenti archivi dei file, che però gli hacker hanno pubblicato nel dark web il 17 giugno.

Attacco hacker: è il più grande furto dati nella storia della Pubblica Amministrazione

(Pixabay)

La refurtiva consisterebbe in dati sensibili come documenti d’identità, curriculum, numeri telefonici, dati sanitari, informazioni su stati patrimoniali e finanziari o addirittura Green Pass.

Non si tratta del primo attacco subito. L’assessora Valeria Satta ha precisato che ogni mese la Regione subisce attacchi hacker, come ogni ente pubblico. E a presidiare le infrastrutture telematiche regionali c’è un team di tecnici e sistemi di protezione appositi. Piuttosto, gli utenti dovrebbero essere al corrente dei rischi che si corrono nel mondo digitale.

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Gli interventi tecnici risultano essere sempre poco sufficienti: l’essere umano deve essere consapevole del rischio in cui può incappare utilizzando le tecnologie digitali. Proprio in virtù di questi pericoli, l’assessora precisa che già prima dell’attacco subito si stava lavorando sulla cyber security: era oggetto di studio dell’Academy di formazione, composta dai referenti informatici della Regione e degli enti locali in collaborazione con la Pubblica Amministrazione, la Polizia Postale di Cagliari, l’università di Cagliari, la Facoltà di Ingegneria indirizzo Cybersicurezza e l’intelligenza artificiale.

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Insieme ad un approfondimento verso gli enti presi di mira dagli hacker, un obiettivo per il futuro è quello di sensibilizzare le persone ad un uso più corretto e consapevole dei mezzi digitali.

Emanuela Toparelli

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Emanuela Toparelli