Truffa del conto corrente: perché è arrivato il risarcimento, sentenza storica

Truffa del conto corrente per negligenza del cliente che deve comunque ricevere i soldi persi: perché il tribunale gli dà ragione

Truffa del conto corrente
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Tra gli allarmi più diffusi per difenderci dalle truffe, c’è quello di non utilizzare il bonifico istantaneo. A differenza dell’ordinario, come la parola stessa suggerisce, la transazione non può essere più annullata. È infatti il modo preferito dei truffatori ed è proprio quello che è successo a un anziano.

La truffa è stata la classica. Un uomo ha ricevuto un sms sul proprio cellulare con il quale era stato avvisato che c’era un problema sul proprio conto. Il mittente era la banca presso la quale l’uomo ha un conto aperto, almeno apparentemente.

Chi aveva scritto il messaggio era un hacker o un gruppo di cybercriminali con l’intento di sottrarre il soldi alla vittima designata. In maniera sprovveduta, l’uomo aveva seguito le istruzioni dell’sms e aveva fatto un bonifico istantaneo.

Truffa del conto corrente, i motivi del rimborso

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Un’ingenuità della vittima, certamente, ma anche la banca ha le sue colpe. Lo ha stabilito il collegio di Milano dell’Arbitro finanziario bancario che ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Corrado Pini. La banca aveva infatti introdotto la modalità di pagamento istantanea ma senza avvisare il cliente.

Chi è rimasto vittima della truffa è un anziano della Valtellina. Il fatto è accaduto un anno fa, nel luglio 2021. Apparentemente l’sms era inviato dal Credito Valtellinese con il quale gli chiedeva di accedere alla propria area web privata della banca per disconoscere degli accessi sospetti.

Questi tipi di messaggi invitano sempre a cliccare sul link inviato. È un’operazione questa che non va mai fatta. Successivamente ha inserito i propri dati in un’altra pagina, chiamata civetta.

Terza fase della truffa, è stata la chiamata ricevuta da un finto operatore della banca che gli chiedeva altri dati personali e un codice ricevuto con un nuovo sms. Quando la truffa era stata compiuta, è poi giunta la chiamata del servizio sicurezza della banca per chiedere lumi su bonifici sospetti. A quel punto il titolare del conto si è reso conto di essere stato truffato. Con la banca è riuscito a bloccare tutti i bonifici, tranne un istantaneo di 8.500 euro.

Proprio su quest’ultimo ha fatto richiesta di rimborso alla banca e solo con il corso presentato all’Arbitrato finanziario bancario è riuscito a ottenere i soldi perché il cliente non era stato adeguatamente informato sul funzionamento del bonifico bancario.

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