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“Non siamo riusciti a consegnare il tuo pacco”, phishing in agguato

Pubblicato da
Chiara Longo

Si tratta di una truffa che potrebbe seriamente mettere in pericolo le vostre finanze. State attenti a non abboccare.

Corriere (Twitter)

Non bisognerebbe nemmeno più ricordare che le truffe, per la verità, potenzialmente possono essere spesso in agguato.

D’altra parte, ognuno dovrebbe, perlomeno in età adulta e con la capacità di intendere e volere, di essere in grado di tutelarsi da solo, poiché l’imbroglione di turno potrebbe comparire inaspettatamente.

A questo punto, quindi, si può naturalmente ricordare il discorso equivale per la vita di tutti i giorni, quindi, magari, per esempio, quando si è per la strada o addirittura persino in casa propria.

Ma non solo, anzi, con l’avvento dell’era digitale, i truffatori si sono, per così dire, adeguati, e ne inventano ogni volta una nuova pur di accaparrarsi illegalmente di qualche dato sensibile o del denaro tout court.

Ormai, infatti, ne sono state raccontate diverse di vicende spiacevoli in cui il malcapitato di turno si è trovato dilapidato delle proprie finanze in un modo rapido e, alle volte, imprevedibile.

Ebbene, allora, nelle prossime righe, ci piacerebbe proporvi un altro metodo truffaldino che, in effetti, sta spopolando di questi tempi e di cui ha fatto menzione anche il profilo  Twitter di Chi l’ha visto?, il noto programma di Rai 3, condotto dalla giornalista Federica Sciarelli.

La truffa del corriere

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In particolare, tale monito potrebbe esservi utile, per l’appunto, se, per caso, siete soliti fare acquisti online. E, insomma, si parla, ancora una volta del cosiddetto phishing.

Nella fattispecie, c’è l’eventualità che vi possa arrivare un’e-mail apparentemente inviata da una società di corrieri che vi avverte che il fattorino non è riuscito a consegnare un pacco, per esempio, per il fatto di non aver trovato nessuno per la firma della ricevuta.

Di sotto, quindi, si chiede la conferma dell’indirizzo per una nuova possibile spedizione e si invita, perciò, a cliccare su un apposito link dove, però, successivamente si arriva a una schermata che afferma che il pacco è bloccato presso l’hub di distribuzione.

In altre parole, ci sarebbe un’esigua tassa dogale da pagare che ammonta a meno di 2 euro. Ma è proprio qui che scatta il tranello.

Infatti, per fare questo piccolo versamento si richiede di inserire informazioni personali, il numero della carta di credito e il codice CVV, in modo da attivare il pagamento.

Morale della favola? Fate sempre attenzione su quale sito capitate, e accertatevi che sia affidabile e che corrisponda a quello a cui avete ordinato un oggetto.

Chiara Longo

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Chiara Longo