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Notizie davvero pessime per i pensionati INPS

Pubblicato da
Martina Di Paolantonio

L’INPS sta effettuando controlli a tappeto sulle pensioni non dovute nel corso degli anni e recuperando crediti dai pensionati senza avvisarli.

(Sabine van Erp – Pixabay)

In materia di pensioni sta succedendo qualcosa di davvero peculiare: l’INPS, ente preposto all’erogazione delle pensioni, sta recuperando crediti dai pensionati senza che essi siano stati precedentemente avvertiti. In particolare l’INPS sta procedendo al recupero di pensioni non dovute nel corso degli anni, servendosi dei dati registrati dall’Agenzia delle Entrate.

Tale azione sta comportando una serie di disagi a molti pensionati, i quali, in mancanza di preventiva contestazione o comunicazione di informazioni utili a verificare la correttezza della procedura, non possono far altro che vedersi portar via i propri risparmi. Sulla questione esistono però norme e numerosi precedenti giurisprudenziali cui l’INPS dovrebbe far riferimento per decidere la propria condotta in materia.

Il recupero delle pensioni non dovute non finisce sempre bene per l’INPS

In particolare, l’articolo 13 della legge 412 del 1991 prevede che le somme non dovute, erogate dall’Inps, non debbano essere restituite, a meno che l’errore non sia attribuibile all’interessato. A tale norma ha tuttavia fatto seguito un emendamento che recita: “le pensioni possono essere in ogni momento rettificate dagli enti o fondi erogatori, in caso di errore di qualsiasi natura commesso in sede di attribuzione, erogazione o riliquidazione della prestazione“.

Si fa poi riferimento al dolo o colpa grave eventuale del funzionario INPS che ha disposto l’erogazione di una rata di pensione non dovuta. Con conseguente possibilità di addebitare il mancato recupero delle somme predette allo stesso funzionario responsabile dell’atto.

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A ciò bisogna aggiungere che sebbene l’INPS molto spesso decade dal procedere al recupero dei crediti, in altrettanti casi non è così. Nell’articolo sopra citato si afferma infatti che la verifica annuale della situazione reddituale e la successiva contestazione debba avvenire entro l’anno successivo a quello nel quale è stata resa la dichiarazione reddituale.

Ma non sempre l’ente di previdenza sociale rispetta questa specifica. A volte con conseguenze inaspettatamente negative. E’ il caso ad esempio della causa appena persa dall’INPS nei confronti dell’avvocato Marina Musolino. In seguito alla quale l’ente ha dovuto restituire il maltolto dal 2013 a una pensionata invalida civile. E si è inoltre dovuto far carico delle spese legali.

Martina Di Paolantonio

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Martina Di Paolantonio