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Le 20 Lire che possono raggiungere valori inimmaginabili

Pubblicato da
Erica Ercoli

20 Lire, piccole, antiche ma piene di sfaccettature. Ve ne sono molte versioni alcune delle quali raggiungono cifre da capogiro.

20 Lire Marengo Umberto I (foto dal Web)

Pensando alle monete più rare si fa sempre riferimento alle monete come le famose 500 lire delle caravelle o le 1.000 lire di Marco Polo, o ancora a quelle monete commemorative delle quali ne esistono pochi esemplari. Ma non è corretto pensare solo a queste.

Hanno raggiunto un valore astronomico anche le piccole 20 lire. Forse alcuni non le ricordano ma si tratta di monete storiche realizzate per la prima volta a Torino nell’anno dell’Unità d’Italia, 1861. Ora sono degli spicci che fanno molto gola a esperti e collezionisti.

Il motivo è che alcune loro produzioni arrivano a toccare stime importanti e il fatto che ve ne sono diverse tipologie rende la caccia ancora più interessante. Inizialmente è possibile fare tre grandi distinzioni, la prima è la moneta dedicata a Vittorio Emanuele II, le 20 lire d’oro. Per la loro bassa tiratura possono arrivare a valere fino a 1.000 euro.

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Segue poi la moneta conosciuta come la Marengo Umberto I, le 20 lire dedicate a Umberto I. la tiratura che ha maggiore valore è quella dell’anno 1883 che raggiunge cifre come 3.000 euro. Infine troviamo le 20 lire Vittorio Emanuele III, di queste sono state fatte più produzioni alcune delle quali hanno valori da capogiro.

20 Lire Vittorio Emanuele III

20 Lire Littore (foto dal Web)

Si parte con le 20 lire Vittorio Emanuele III Aquila Sabauda. Le raffigurazioni incise risultano molto interessanti, infatti sul Verso è presente la riproduzione dell’Aquila Araldica mentre sul Dritto il capo del Re Vittorio Emanuele III sprovvisto di corona. Queste furono coniate per soli 3 anni, dal 1902 al 1905 e oggi, all’asta, uno di questi è stato battuto per un valore di 9.500 euro.

Passiamo poi alle 20 lire Littore, prodotte per un solo anno dal 1927 al 1928. Esteticamente sono molto belle, rappresentano sul Diritto il profilo del Re d’Italia, sul Verso invece è presente un giovane littore con un fascio in mano che porge il saluto romano a un’Italia seduta che porta nella mano destra una fiaccola e nella sinistra lo scudo sabaudo. Un esemplare di questo tipo dell’anno 1928 è stato venduto nel 2010 per 12.650 euro.

Al terzo posto troviamo le 20 Lire Emanuele III Cappellone. Coniate nel 1928 in argento portano sul Dritto il volto del Re, sul Verso la scritta “Prima Prova”. In condizioni di Fior di Conio questi esemplari raggiungono una stima tale da oscillare tra i 12.000 e i 16.000 euro.

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Ultimo tipo è quello delle 20 lire Elmetto. Sul dritto è inciso sempre il profilo del Re, ma sul Verso c’è una frase che la rende unica “Meglio vivere un giorno da leone che cento anni da pecora”. Sono le 20 lire prodotte interamente in oro e un loro esemplare avente anche la scritta “prova” è stato venduto per ben 151.800 euro.

Ancora una volta è il nostro passato, la nostra storia che ci regala appassionanti opere d’arte e con loro un valore che a volte raggiunge l’idea dell’inestimabile.

Erica Ercoli

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Erica Ercoli