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Attualità

Il bonifico bancario, cosa si nasconde dietro la causale

Pubblicato da
Erica Ercoli

Compilare i campi per effettuare un bonifico bancario può aiutare o ritorcersi contro di noi. Quindi è bene conoscere alcune regole importanti.

Causale bonifico bancario (Foto da Pixabay)

Il passaggio di denaro da una persona a un’altra deve essere in qualche modo sempre giustificato. Specie se si tratta di bonifici bancari è consigliabile compilare il campo relativo alla causale. Questo non è soggetto a nessun obbligo di compilazione, in quanto è più un’autodichiarazione che una dichiarazione vera e propria. Eppure la sua compilazione potrebbe levarvi dall’occhio del mirino.

Infatti, con l’anagrafe tributaria (istituita con il decreto del presidente della Repubblica il 29 settembre 1973 n. 605) tutti i movimenti bancari vengono passati al vaglio. Si tratta di una banca dati che raccoglie e elabora i dati relativi proprio al fisco di tutti i contribuenti italiani e tramite questa vengono effettuati tutti i controlli del caso.

Tra le operazioni che suscita maggior sospetto e che vanno ad attirare l’attenzione su tutto lo storico riguardante il contribuente vi sono quelle disposte a favore di parenti. Infatti queste sono manovre che si prestano più facilmente a situazioni vaghe o ambigue che poi l’Agenzia delle Entrate vuole risolvere per vederci chiaro.

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Come compilare il campo della causale

Bonifico Bancario tra parenti (Foto da Pixabay)

Per evitare di subire controlli che potrebbero poi portare ad altri problemi e magari a delle sanzioni è bene conoscere alcuni aspetti relativi alla compilazione del campo della causale. Infatti le conseguenze del vostro pagamento variano di molto proprio in base al motivo del perché è stato fatto.

Il campo può anche non essere compilato ma questo potrebbe suscitare maggiore interesse. Se invece viene compilato con le parole relative a donazione, regalo, contributo e prestito è bene sapere che queste identificano pagamenti ben differenti fra loro.

Per donazione infatti si intende una somma ceduta a titolo gratuito, mentre il contributo implica che la somma offerta non copra totalmente la spesa che il destinatario andrà a sostenere. Il prestito invece tiene aperta la considerazione di una somma che dovrà poi essere restituita.

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Usare quindi la forma “Regalo” o “Donazione” è forse il modo migliore per tenersi alla larga da inutili controlli. Anche se per le donazioni è bene sapere che queste possono essere soggette a delle tassazioni e in alcuni casi deve essere presente il notaio. Quindi in conclusione è bene sempre fare le cose con onestà e dichiarare il vero seguendo tutte le regole del caso.

Erica Ercoli

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Erica Ercoli