Riscaldamento domestico, nuova direttiva dell’Ue per ridurre le emissioni

Nel 2040 l’Unione Europea è in procinto di eliminare i combustibili fossili impiegati per il riscaldamento domestico: la direttiva.

Caldaia
(Ivanna – Adobe Stock)

L’Unione Europea sta lavorando ad un progetto di efficientamento del patrimonio edilizio nell’ottica di raggiungere importanti obbiettivi sulle emissioni a salvaguardia dell’ambiente. All’interno di questa cornice si collocano diversi provvedimenti, tra cui una direttiva con la quale l’Ue vorrebbe eliminare l’impiego di combustibili fossili per alimentare le caldaie ad uso domestico.

Riscaldamento domestico, l’Ue contro i combustibili fossili: la direttiva

Termosifone
(Henryk Niestrój – Pixabay)

L’Unione Europea ha calendarizzato alcuni importanti obbiettivi. Dal 2027 scompariranno gli incentivi riconosciuti per l’acquisto di caldaie a gas, mentre entro il 2040 dovranno essere eliminate definitivamente le fonti a combustione per il riscaldamento domestico.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Riforma Irpef, il taglio delle tasse è reale: quanto risparmiamo

Proprio quest’ultimo è il contenuto, riporta Tgcom24, dell’ultima direttiva Ue relativa al comparto patrimonio edilizio da riqualificare. Un ampio progetto di cui fa parte anche la richiesta avanzata agli Stati membri di efficientare quegli immobili di classe G e portarli in F.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> INPS, 22 settimane di contributi in più alle donne che richiedono la pensione

Per attuare il piano l’Unione sarebbe disposta a mettere sul piatto circa 150 miliardi di euro nei prossimi 10 anni. Gli obbiettivi sono chiarissimi: migliorare le prestazioni di edifici energeticamente scadenti ed eliminare i combustibili fossili per riscaldare le case.

Quanto al primo punto il 2027 sarà l’ora zero per gli edifici non residenziali. Perché fra 5 anni bisognerà dimostrare che il passaggio in meglio di classe sia avvenuto. Il 2030, invece, lo sarà per le abitazioni private.

L’Organo Esecutivo di Bruxelles avrebbe affermato – riporta Tg Com24– che questa attenzione rivolta al patrimonio edilizio ha un duplice scopo: “massimizzare il potenziale di decarbonizzazione e quello di ridurre la povertà energetica”.

Pare scongiurata, invece, quella tanto temuta ipotesi che avrebbe imposto ai proprietari delle abitazioni di migliorare le prestazioni prima di procedere ad una eventuale vendita. Il vicepresidente della commissione Ue Frans Timmermans avrebbe spiegato come non vi sia alcuna intenzione di porre in essere tale piano. Sarà, invece, demandato ai vari Stati il compito di far rispettare le norme sull’energia. Una risposta che arriva all’esito delle polemiche sollevate negli ultimi giorni da numerose associazioni di categoria.

Impostazioni privacy