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Attualità

Inps, assegno sociale: questi sono i requisiti, gli importi e i limiti del 2022

Pubblicato da
Emanuela Toparelli

L’ex pensione sociale, o assegno sociale, segue un nuovo regolamento dal 1° gennaio 2022: qui trovi gli importi, i limiti e i requisiti aggiornati in base alle ultime normative.

(Pixabay)

Anche l’assegno sociale nel 2022 ha subito delle variazioni in fatto di importi, requisiti e limiti di reddito entro i quali si può beneficiare della prestazione.

Dal 1° gennaio è aumentato l’importo dell’assegno sociale, così come la soglia di reddito necessaria per poterne usufruire. Questo cambiamento è avvenuto per contrastare la perdita di valore del denaro a causa dell’inflazione.

Ma cosa si intende per assegno sociale? E’ la prestazione assistenziale variabile in base al reddito che viene assegnata a coloro che compiono 67 anni d’età nel 2022 e non hanno raggiunto i requisiti richiesti per la pensione di vecchiaia, trovandosi in una situazione economica difficile a tal punto da richiedere l’intervento dello Stato.
Stiamo dunque parlando di una forma d’assistenza alternativa alla pensione. Questa prestazione è stata introdotta nel 1996 e garantisce un sostegno mensile per chi, nell’arco della propria vita, non è riuscito a maturare il requisito contributivo richiesto per ottenere la pensione di vecchiaia.

Ovviamente quest’entrata mensile è rivolta a coloro che non possono contare su qualsiasi altra forma di reddito.
Qualora, invece, un altro reddito ci fosse ma non sufficiente per vivere, l’assegno sociale consiste in un’integrazione.

Capiamo quali sono i requisiti e le modalità per richiedere l’assegno sociale nel 2022 e quale importo l’INPS riconosce.

Assegno sociale nel 2022: i requisiti, le cifre e le istruzioni per richiederlo all’INPS

(Pixabay)

Per avanzare la richiesta dell’assegno sociale 2022, bisogna innanzitutto verificare se si possiedono i requisiti adatti:

  • L’età deve essere pari o superiore ai 67 anni;
  • La cittadinanza deve essere italiana;
  • L’attuale residenza deve essere in Italia;
  • Non si devono possedere redditi o, qualora dovessero esserci, non devono superare i limiti stabiliti dalla legge

Nel corso di quest’anno possono procedere con la domanda per l’assegno sociale tutti i cittadini italiani che non possiedono un reddito superiore a 6.085,30€ annui (o 12.170,60€ se coniugati). La cifra risulta aumentata del 1,7% a partire dal 1° gennaio.
La richiesta può essere avanzata anche da cittadini comunitari ed extra-comunitari con regolare permesso di soggiorno e residenti in Italia da almeno 10 anni.

L’importo erogato nel 2022 per questa forma assistenziale è di 468,10€ per 13 mensilità.
Lo percepiscono per intero i soggetti non coniugati che non possiedono alcun reddito e i soggetti coniugati che abbiano un reddito totale inferiore a 6.085,30€.
Invece, l’aiuto economico verrà percepito in misura ridotta da coloro che hanno un reddito ma in misura inferiore all’assegno annuo e da coloro che sono coniugati ma il reddito familiare è compreso tra l’importo annuo dell’assegno e 12.170,60€.

Che venga percepito per intero o in misura ridotta, questo aiuto statale ha il compito di garantire a ciascuno un’entrata annua di almeno 6.085,30€.

Eventuali maggiorazioni da aggiungere all’importo base dell’assegno sociale

A questo importo base, possono essere aggiunte eventuali maggiorazioni. Ne esistono due tipologie differenti.

  1. La prima è regolata dalla legge n. 388/2000 ed è pari ad un importo di 12,92€ al mese. Viene percepita da chi conta un reddito annuo inferiore a 5.983,64€ (12.686,18€ per i coniugati).
  2. La seconda, l’incremento al milione, è regolata dalla legge n. 448/2001. E’ stata stabilita nel 2002 per i soggetti con almeno 70 anni d’età che non superano determinati limiti di reddito. Questo aumento può arrivare ad un massimo di 191,46€ al mese. Ne hanno diritto i soggetti non coniugati il cui reddito è pari a 8.476,26€ e i soggetti coniugati con un reddito familiare inferiore a 14.459,90€.

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Come calcolare il rispetto dei requisiti

Rientrano nel calcolo del reddito per stabilire chi può godere dell’assegno sociale:

  • i redditi assoggettabili all’Irpef, al netto di tasse e contributi;
  • i redditi esenti da imposte;
  • redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta (ad esempio, guadagni dal gioco, da concorsi a premi ecc.);
  • redditi soggetti ad imposta sostitutiva (interessi postali e bancari; frutti da obbligazioni e titoli simili, emessi da banche e società per azioni, interessi dei BOT, CCT e ogni altro titolo di Stato ecc.);
  • redditi derivanti da terreni ed immobili;
  • pensioni di guerra;
  • rendite vitalizie erogate dall’Inail;
  • pensioni erogate da Stati esteri;
  • pensioni d’invalidità;
  • assegni alimentari.

Al contrario, invece, non fanno cumulo:

  • liquidazioni o eventuali anticipazioni dei trattamenti di fine rapporto;
  • redditi delle case di abitazione;
  • competenze arretrate soggette a tassazione separata;
  • indennità per accompagnamento di invalidi civili, ciechi civili e sordi;
  • assegno vitalizio per ex combattenti di guerra 1915/1918;
  • arretrati di lavoro dipendente derivanti da uno stato estero.

Qualunque entrata che derivi da prestazioni lavorative, rendite agrarie, fabbricati, pensioni e, in generale, ogni reddito assoggettabile all’IRPEF, concorre alla formazione del reddito utile per il calcolo dei requisiti utili ad ottenere l’assegno sociale ed eventuali maggiorazioni.

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L’assegno sociale è compatibile con il reddito di cittadinanza. Ciò non vuol dire che sia cumulabile: è possibile beneficiare di entrambi, ma il reddito o la pensione di cittadinanza (per i nuclei composti da persone Over 67 o da un Over 67 e altri componenti con grave disabilità) vengono ridimensionati in base all’importo dell’assegno sociale riconosciuto.

Così come è possibile ottenere l’assegno sociale, un cittadino può anche perderlo. L’assegno viene perso quando vengono a mancare i requisiti richiesti.

Come procedere con la domanda per ottenere l’assegno sociale

Nel 2022 la richiesta per l’assegno sociale può essere inoltrata solamente in via telematica.
Possiamo sfruttare il sito web dell’INPS (dove è richiesto un PIN dispositivo, le credenziali SPID, CIE o CNS), chiamare il contact center (803164 gratuito da rete fissa o 06164164 da rete cellulare a pagamento in base alla propria tariffa telefonica) o rivolgersi ad un dipendente del patronato o intermediario dell’INPS.

Tra i documenti necessari, ci sono:

  • l’autocertificazione dei dati personali;
  • la dichiarazione del reddito attuale;
  • la dichiarazione dell’assunzione della responsabilità riguardo un eventuale ricovero in un istituto con retta a carico dello Stato. In tal caso, l’assegno viene ridotto del 50% se la spesa è totalmente a carico dello Stato e del 25% se la retta è pagata in parte dai familiari e conta una cifra inferiore alla metà dell’assegno. Non viene applicata riduzione, invece, se la retta è superiore al 50% dell’assegno.

Qualora la richiesta dell’assegno sociale venisse rifiutata, si può inviare un ricorso al Comitato provinciale dell’INPS entro 90 giorni dalla comunicazione del rifiuto.
Non è possibile richiedere arretrati dell’assegno sociale.

Emanuela Toparelli

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Emanuela Toparelli