Whatsapp, cambio impostazioni privacy: cosa c’è di vero nel messaggio

Whatsapp con tutto il gruppo Meta è già nel mirino della Commissione Ue per la privacy: cosa sta succedendo nella galassia di Zuckrnberg

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Whatsapp, che come Facebook, Instagram e Messanger fa parte dell’azienda Meta, di tanto in tanto viene attaccata. Non solo dalle istituzioni europee che chiedono regole chiare a favore degli utenti residenti nel vecchio continente, a tutela dei i diritti dei cittadini, ma ci si mettono anche le fake news che sui social pullulano.

Per l’8 febbraio 2022 è circolata una notizia secondo la quale l’app di messaggistica istantanea più diffusa al mondo è pronta a lanciare una nuova politica che riguarda la privacy.

Anche l’anno scorso, sempre l’8 febbraio, era circolata la stessa notizia, anzi, la stessa bufala. Nulla è infatti vero ma chi crea e diffonde fake se bene che bisogna far leva sulla questione privacy sostendo che i dati personali sono a rischio.

Chiariamo che nulla è previsto per l’8 febbraio 2022 ma per la seconda volta la bufala è tornata a circolare perché un motivo ben preciso c’è. Proviamo a ricordare il polverone di polemiche che si era alzato più di un anno fa e qual è l’ultimo caso che ha fatto notizia ieri.

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Whatsapp, Facebook e Instagram: scontro con la Commissione Europea

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Mark Zuckerberg (Getty Images)

Tra fine dicembre 2020 e l’inizio di gennaio 2021, Whatsapp annunciò che ci sarebbero state delle novità in materie, e non si trattava di una bufala. Era prevista la possibilità di condividere alcuni dati degli utenti con le aziende terze, novità che avrebbe riguardato in particolare chi ha un profilo WhatsApp Business.

Ci furono polemiche e le novità furono rimandate e introdotte solo in parte e in alcuni paesi. L’8 febbraio la notizia, questa volta non vera, fu rilanciata.

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Ma la questione privacy resta un tema caldo e in particolare in Unione Europea. Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, ha minacciato che i social dell’azienda potrebbero chiudere in Europa se non sarà dato il via libera alla trasmissione dei dati ai server americani.

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