Slot, pessime notizie per i gestori: la decisione del Tribunale

Il Tribunale di Roma ha stabilito che il gestore di slot è obbligato a versare quanto di sua spettanza in forza della Legge di stabilità del 2015.

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(Daniel Bone – Pixabay)

Brutte notizie i gestori di apparecchi ludici a vincita, le cosiddette slot. Il Tribunale di Roma, infatti, nonostante sulla compatibilità con il diritto europeo della norma che prevede l’obbligo di versamento di prelievo aggiuntivo, debba ancora esprimersi la Corte Eu investita dal Consiglio di Stato, ha deciso che nelle more la quota di spettanza va corrisposta. Questa previsione normativa è stata prevista dalla Legge di Stabilità del 2015.

Slot, il gestore dovrà versare la tassa Legge di Stabilità: la decisione del Tribunale di Roma

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(Getty Images)

Per il Tribunale di Roma, sussiste per i gestori di slot l’obbligo di versare il prelievo aggiuntivo relativo alla tassa da 500 milioni di euro, così come voluto dalla Legge di Stabilità 2015. E ciò nonostante sulla compatibilità della norma con il diritto Europeo debba ancora esprimersi la Corte Eu.

La vicenda è sorta all’esito di un ricorso presentato proprio da un gestore che si opponeva al versamento richiestogli dal cessionario. Il giudice romano ha spiegato come la richiesta di pronuncia avanzata dal Consiglio di Stato alla Corte EU non fosse sufficiente a bloccare la pretesa del cessionario. Ciò in forza del fatto che la Legge che previsto l’obbligo (Legge di stabilità 2015) è una norma efficace ed in vigore nel nostro ordinamento.

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Neppure possibile, ha affermato il Tribunale, sarebbe stato sospendere il suo procedimento nell’attesa della pronuncia della Corte Eu. Secondo la Giurisprudenza, infatti, tale circostanza può verificarsi solo nel caso in cui altra controversia di carattere civile, amministrativo o penale sia pendente dinnanzi ad altro giudice e la sua risoluzione sia indispensabile e determinante per il giudizio di cui si chiede la sospensione. Per non parlare poi del fatto che quel giudizio propedeutico deve vedere coinvolte le medesime parti.

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La Corte Costituzionale si era già espressa sulla possibilità o meno di sospendere un giudizio in virtù della pendenza di una questione attinente dinnanzi alla Corte Europea. In quel frangente ha sottolineato come non debba operarsi alcuna sospensione del giudizio italiano. La sentenza della Corte di Giustizia Europea è attesa per il prossimo 7 aprile quando verrà stabilito se la tassa dei 500 milioni sugli apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro sia legittima.

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