Scende il prezzo del carburante, sale la preoccupazione dei benzinai: il motivo

Sapete quanto guadagnano i benzinai con la vendita del carburante? Scopriamo insieme tutti i dettagli al riguardo.

Bonus benzina decreto Ucraina
(Rudy and Peter Skitterians – Pixabay)

L’argomento benzina è uno tra i più discussi dagli italiani che da qualche giorno sembrano essersi tranquillizzati, visto l’abbassamento dei prezzi dovuto al taglio delle accise. Dopo il provvedimento pubblicato dal governo la scorsa settimana, ed entrato in vigore da martedì, il costo del carburante ha rallentato per pochi giorni la sua corsa, poi è tornato a salire nelle scorse ore e riscendere oggi.

In questo contesto i benzinai sono coloro che si lamentano di più, visto che questa registrazione di alti e bassi non porta ad una continuazione costante.

Carburante, la crisi dei benzinai

benzina carburante dati
distributore (Pixabay)

Secondo un’analisi degli esperti, il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self service è sceso a 1,831 euro/litro, con le tariffe delle diverse compagnie che vanno dai 1,799 ai 1,857 euro/litro, mentre i distributori no logo segnalano 1,844.

Sempre al self service il diesel costa in media 1,812 euro/litro con le compagnie posizionate tra 1,789 e 1,837 euro/litro. Per quanto riguarda il servito sulla benzina, il prezzo medio che si trova è di 1,977 euro/litro, in una fascia tra 1,895 e 2,035 euro/litro delle compagnie e 1,901 per le pome bianche.

Nonostante questo spiraglio di luce abbia fatto tranquillizzare i consumatori, coloro che non sembrano per niente rilassati sono i proprietari dei distributori che hanno acquistato già da alcune settimane tonnellate di benzina e gasolio a prezzo pieno e adesso sono costretti a vendere con costi più bassi.

La sigla Fegica calcola che il taglio di 30,5 centesimi tra accisa e Iva è quasi dieci volte maggiore al margine medio di 3,5 centesimi al litro che va a ripagare il lavoro del benzinaio, dal quale bisogna sottrarre il 77% di spese tra amministrazione, manutenzione, elettricità, spurgo, imposte, commissioni e tanto altro ancora.

Le tre maggiori associazioni dei benzinai Figisc, Fegica e Faib affermano che il decreto non contempla nessun meccanismo di compensazione. Le finalità del taglio fiscale ci sono ma bisogna ancora sistemare delle cose. “Se esiste un quadro di relazioni particolari – hanno affermato i rappresentanti della categoria – questo è proprio quello che regola il rapporto tra gestore e fornitore o proprietario dell’impianto”.

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