Pressione fiscale ancora in aumento: mai così in alto dal 2014

La pressione fiscale è in aumento, questo quanto emerge dal rapporto ISTAT del 4° trimestre 2021: valore salito al 51,8% come non accadeva da otto anni.

Pressione fiscale aumento rapporto Istat
(martaposemuckel – Pixabay)

I dati parlano chiaro, l’Italia avrebbe poco da gioire. La pressione fiscale, stando al rapporto Istat sul 4°trimestre dello scorso anno, sarebbe giunta al 51,8% toccando valori che non si registravano dal 2014. Numeri in crescita anche guardando il terzo trimestre del 2021 con un +0,7%. Italiani sempre più schiacciati dalle tasse. A patire maggiormente il momento di crisi le Imprese con ricavi in picchiata che stanno mettendo in ginocchio l’intero indotto.

Istat, pressione fiscale in aumento: valori record dal 2014

Pressione fiscale aumento rapporto Istat
(cineberg – Adobe Stock)

Aumento vertiginoso quello della pressione fiscale, giunto al 51,8%. Un dato che non si registrava dal lontano 2014.

Questo, riportano i colleghi della redazione di I-Dome, quanto emerso dal rapporto Istat sul 4° trimestre del 2021 che ha fatto emergere quanto gli italiani siano schiacciati dalle tasse. Proprio queste ultime, infatti, starebbero particolarmente gravando sulle tasche degli italiani i quali ben poco hanno che farsi dell’aumento dei redditi disponibili saliti ad un +1,3%.

A registrarsi anche un incremento in punti percentuali dei consumi i quali, almeno questi, offrono un dato ottimistico in ottica ripresa economica. Ma le vere preoccupazioni risiedono nel crollo del comparto imprenditoriale. I ricavi, purtroppo, si sono ridotti attestandosi al 41,6% con una diminuzione pari allo 0,5%. Per non parlare del lordo di gestione che, secondo il rapporto dell’Istituto Nazionale di Ricerca, è giunto all’1,3%. I costi di gestione sono lievitati in maniera esorbitante, il caro prezzi sta frenando la ripresa, anzi le sta impedendo – più correttamente- di avviarsi. Le uscite superano di gran lunga le entrate e di questo ne sono consapevoli le associazioni di categoria che a più riprese hanno rappresentato l’alto grado di malcontento dei propri associati. Purtroppo tra la pandemia ed il conflitto russo-ucraino il quadro non sembra destinato a migliorare in tempi rapidi.

Anche dal fronte Pil non giungono buone nuove. Quest’ultimo, infatti, sarebbe sceso di ben 3 punti sempre nel periodo preso in esame dall’Istituto di statistica. Così come il saldo corrente della Pubblica Amministrazione che ha superato del medesimo valore il Prodotto Interno Lordo.

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