Libretti postali dormienti, cosa si rischia e come ottenere il rimborso

Libretti postali dormienti, i soldi possono essere trasferiti in un fondo se per molto tempo non è avvenuta nessuna operazione

Libretti postali dormienti
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Avere un libretto di risparmio in Posta è sempre utile ma non è come lasciare dei soldi in contanti in casa, tenerli ben nascosti ed essere certi che restarenno sempre lì fin quando non decidiamo di utilizzarli.

Al massimo, se proprio non vogliamo spenderli, di tanto in tanto possiamo cercare di far aumentare la somma messa da parte, mettendo qualcosa in più.

Dovrebbe essere così anche per i libretti di risparmio. Il principio è infatti lo stesso tanto che se per molto tempo la cifra resta immutata, si rischia la chiusura. Sono i cosiddetti libretti dormienti, quelli che hanno una somma superiore ai 100 euro e non vengono utilizzati dai titolari da più di dieci anni ma anche dei libretti che non hanno subito procedimenti o blocchi operativi per i quali è stato impossibile movimentare somme somme; insomma, sono i libretti per i quali in dieci anni non succede assolutamente nulla.

Libretti postali dormienti, come fare per non perdere i soldi

Dal giugno 2010, Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha affidato alla Consap (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici) la gestione delle domande di rimborso dei cosiddetti rapporti dormienti. È ad essa infatti che bisogna chiedere il rimborso dei soldi entro dieci anni da quando sono stati dichiarati dormienti ed al Consap devoluti, recuperando così tutti i risparmi.

Ciò non riguarda solo le poste ma anche per le banche. Ovviamente gli istituti presso i quali sono stati aperti i libretti sono obbligati a informare se stanno per diventare dormienti.

Da quando avviene la comunicazione, il titolare ha 180 giorni di tempo per evitare l’estinzione del rapporto. Dopo questo tempo il fondo andrà al Consap e per le poste avverrà il prossimo 21 giugno.

Ciò vale per i libretti nominativi, ovvero quelli che hanno un intestatario specifico. Per quanto riguarda i libretti di risparmio al portatore, per i quali non esiste un titolare del rapporto, la comunicazione che sta per diventare dormiente sarà unica per tutti i rapporti e avverrà in agenzia o presso l’ufficio postale.

Dopo che i soldi sono stati devouti al Fondo dormienti, il possessore del libretto ha altri 10 anni per “risvegliare” il rapporto presentando una domanda di rimborso dei “Rapporti dormienti” a Consap. Bisognerà allegare l’attestazione di devoluzione al Fondo emessa dalla banca o da Poste Italiane. È anche possibile cercare il rapporto dormiente che consente di ricercare un titolo semplicemente con il cognome del titolare.

Per inviare la richiesta di rimborso bisogna presentare domanda presso il Portale delle richieste con registrazione del proprio Spid. Si può anche scaricare il modello e compilarlo. In entrambi i casi i documenti vanno stampati e inviati tramite una raccomandata a/r all’indirizzo Consap Spa – servizio interventi bancari ausiliari – Via Yser 14 – 00198 Roma.

Come capire se il tuo libretto è dormiente

Basta andare sul sito di Poste Italiane. Per risvegliare i libressi è sufficiente recarsi entro 180 giorni (quindi entro fine giugno o fine ottobre, a seconda dei casi) in un qualsiasi ufficio postale. Oltre i termini avvessà il versamento al Fondo Consap.

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