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Pensioni, aumenti non solo a ottobre: come andrà a finire

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Giuseppe

Pensioni, più soldi a ottobre ma non solo: grazie alle ultime leggi sono previsti più soldi anche nei mesi successivi

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Buone notizie per i pensionati italiani che nei prossimi mesi vedranno aumentare l’importo grazie anche alle misure introdotte dai Decreti Aiuti bis e ter.

Il primo segno più sull’indennità pensionistica ci sarà a ottobre fino a gennaio 2023. Nel primo mese dell’anno infatti ci sarà la rivalutazione degli assegni che quest’anno terrà conto di una percentuale d’inflazione. Basta solo quest’ultimo dato per capire perché tutti otterranno di più.

Una situazione che sta mettendo milioni di italiani in difficoltò, soprattutto chi ha redditi medio-bassi. Nei prossimi mesi le condizioni economiche di molti sono anche destinate a peggiorare visto che con un maggiore consumo di luce e gas, le bollette – già salate – lo saranno ancora di più. Vediamo più nel dettaglio di quanto aumenteranno gli importi da ottobre 2022 a gennaio 2023.

Con il decreto Aiuti bis il governo ha anticipato di qualche mese il meccanismo che adegua l’importo delle pensioni all’andamento dei prezzi che sta raggiungendo cifre mai viste prima. Un modo per compensare la perdita del potere d’acquisto che sta massacrando i cittadini dall’inizio dell’anno.

Il fenomeno era già in corso alla fine del 2021 mentre stavamo uscendo dalla crisi Covid, ma la guerra in Ucraina con l’attacco della Russia ha reso la situazione molto più grave.

Pensioni, i motivi degli aumenti

LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:

Ricordiamo che ogni inizio anno, infatti, le pensioni vengono aumentate tenendo conto dell’andamento dell’inflazione. Succede sempre, al di là della pandemia e del conflitto. È il meccanismo della rivalutazione o anche perequazione.

In pratica anziché attendere gennaio 2023 per vedere i primi effetti dell’inflazione sull’assegno, si è deciso per l’anticipo con una percentuale parziale e provvisoria del 2% da applicare sugli assegni degli ultimi tre mesi dell’anno.

Ciò vale solo per le pensioni che non superano i 35mila euro, (in pratica 2.692 euro). Facendo degli esempi pratici, chi prende una pensione di 1.000 euro riceverà 20 euro in più. 30 euro, invece, chi ogni mese riceva 1.500 euro

Gli aumenti saranno in crescendo. Uno ulteriore, infatti, ci sarà a novembre. Oltre al conguaglio della rivalutazione di gennaio 2023, ci sarà anche il conguaglio della rivalutazione attuata il 1 gennaio scorso. Allora l’Inps aveva aumentato le pensioni per un tasso provvisorio dell’1,7%, ma in realtà quello definitivo è stato poi dell’1,9%.

L’Inps, quindi, provvederà ad aggiornare l’importo delle pensioni riconoscendo la differenza di quanto non erogato nei mesi scorsi. Parliamo di una cifra bassa, lo 0,2% che si aggiunge al precedente 2%. Quindi per una pensione di 1.000 euro si avrà appena 2 euro in più al mese.

Ma c’è ancora un altro motivo che porto all’aumento e lo prevede l’ultimo Decreto aiuti, per convenzione chiamato ter. Siccome i prezzi non accennano a calare, è stato introdotto un nuovo bonus da 150 euro. Sarà caricato sulla pensione di novembre per chi nel 2021 ha avuto un reddito non superiore ai 20mila euro.

Giuseppe

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Giuseppe