Perché il Bonus Taxi non funziona: sprecati 2 milioni di euro

Perché il Bonus Taxi non funziona: per quali motivi i voucher per le fasce più deboli non vengono accettati

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Flop Bonus Taxi a Napoli, almeno secondo quanto raccolto dal tg satirico Striscia la Notizia in un servizio a firma dell’inviato Luca Abete che andrà in onda nella puntata di mercoledì 7 ottobre. Ma prima di vedere cosa non avrebbe funzionato, vediamo bene cos’è questa agevolazione.

I fondi sono stati stanziati dal DL n. 34 del 19 maggio 2020 art. 200 bis e al capoluogo campano è toccata la quota di quasi 2 milioni di euro, 1.976.668,19 per la precisione, da spendere entro il 2022.

I beneficiari sono i cittadini, anche titolari di residenza di prossimità, richiedenti asilo o cittadini stranieri con status equiparabile, anche se accompagnate, che rientrano in una delle seguenti sei categorie:

persone che abbiano raggiunto il 65° anno di età;
persone con disabilità in possesso di decreto di invalidità o in possesso della L. 104/92, con connotazione di gravità (art. 3, comma 3), ivi comprese persone con disabilità sensoriali non vedenti o ipovedenti;
persone anche temporaneamente impedite nella deambulazione, in possesso di idonea certificazione medica comprovante la patologia;
donne in stato di gravidanza;
genitori con almeno un figlio a carico nato dal 1 gennaio 2018 (un buono per ciascun nucleo familiare);
persone appartenenti a nuclei familiari titolari di attività o facenti parte di categorie economiche soggette a chiusura temporanea per disposizioni governative, nazionali e locali, rientranti nei codici ATECO previsti da detti provvedimenti.

Il contributo, che può presentare un solo componente per tutto il nucleo familiare convivente, è personale, dunque può essere utilizzato solo dal titolare, entro il 31 dicembre 2022 sui taxi e gli ncc convenzionati con il Comune di Napoli.

Bonus Taxi a Napoli: perché i voucher non vengono accettati

Ma cos’è che non funziona? I voucher, di massimo 120 euro, non sono accettati dalla stragrande maggioranza dei tassisti. Nell’anteprima del servizio pubblicato sul sito di Striscia, si riportano alcuni motivi per cui vengono rifiutati. “È troppo complicato scaricare l’applicazione e creare l’account”, dice un tassista, mentre un altro ha effettuato una corsa da 18 euro ed è ancora in attesa dei soldi da parte del Comune. Altri, addirittura, dichiarano di non essere a conoscenza del servizio.

La risposta dell’assessore

LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:

Altro problema è che il servizio è stato attivano solo la scorsa primavera mentre i soldi erano stati stanziati già due anni fa. Ma a difendere il provvedimento c’è l’assessore al Walfare Luca Trapanese, il quale dice che l’app funziona ed è stata ridotta al minimo proprio per rendere più facile l’utilizzo. Aggiunge che non c’è neanche un ritardo nei pagamenti. Sottolinea poi il rischio di perdere tutto: se non si spendono i fondi entro fine anno, dovranno essere restituiti. Si spera dunque che ci sia una proroga.

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