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Sportelli Bancomat scomparsi: danno per milioni di italiani

Pubblicato da
Roberto Alciati

I correntisti, a causa della diminuzione degli sportelli automatici, sono costretti a usare meno denaro per i ridotti prelievi. Ecco perché

Bancomat (Foto Adobe)

Osservando il portafoglio personale si possono osservare i rilievi del cambiamento. Nel corso degli anni, gli scomparti dedicati alle carte magnetiche, ritenute (a seconda dei soggetti) facoltative rispetto alla preponderanza dell’utilizzo di denaro contante, oggi sono la necessità numero uno, rispetto ad uso progressivamente ridotto del denaro contante presso gli acquisti.

L’ascesa degli acquisti presso le grandi piattaforme commerciali on line, suggellata sotto l’emergenza sanitaria da Coronavirus, ha favorito la tendenza prevalente ai pagamenti elettronici. I siti web del settore si sono adoperati per rendere più sicura l’esperienza di acquisto, dotando di certificazioni costantemente aggiornate i protocolli di navigazione. In tal modo, sono preservati i dati sensibili degli utenti, a partire dalle informazioni sulle loro carte.

Sportelli Bancomat scomparsi: quali sono i motivi

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L’uso del pagamento elettronico si è altresì esteso presso gli esercizi commerciali e gli uffici, incentivato dalla normativa che nel cogliere un’opportunità per ottenere una maggiore tracciabilità del denaro, ha posto l’obbligo per professionisti e commercianti del dispositivo POS. Una modalità, questa, garantita dall’affidabilità delle carte prepagate ricaricabili (come la PostePay).

Di fatto, il denaro contante è ancora usato e nulla di certo ne lascia presagire l’abolizione. Apprezzato perlopiù per le piccole spese, esso viene prelevato quotidianamente dai correntisti, quando si recano agli sportelli automatici ATM fuori dalle filiali di banca o dagli uffici postali. Tuttavia, la tendenza che si nota è quella di incontrare Bancomat o Postamat, in numero crescente fuori servizio o addirittura dismesso.

Per non parlare di interi luoghi del turismo privati dell’unico sportello di zona. A ben guardare, le banche hanno da tempo manifestato una certa insofferenza per le spese di comodato dei dispositivi che devono essere corrisposte alla società fornitrici, la Bancomat Spa. Molto più agevole puntare sulla presa che sta avendo l’home banking e i pagamenti diretti con le tessere associate o meno al conto. Nel frattempo, i dati della Federazione autonoma bancari italiani parlano chiaro: chiusi in meno di dieci anni 11.231 sportelli, a danno di circa quattro milioni di italiani.

Roberto Alciati

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Roberto Alciati