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Fa la comparsa in Indiana Jones: l’INPS vuole 30mila euro da un pensionato

Pubblicato da
Chiara Longo

Ha piuttosto dell’incredibile l’episodio di cui è stato protagonista un uomo che ha deciso di partecipare alle riprese di un film.

Inps (Canva)

Si tratta di una vicenda che potrebbe sembrare abbastanza assurda, ma che, per la verità, è accaduta veramente.

Il protagonista del bizzarro episodio, dunque, è un uomo di una certà età che l’avrebbe, per così dire, pagata cara per aver presenziato in un progetto importante. Vediamo, dunque, nel dettaglio, che cosa è successo.

In particolare, un pensionato, qualche tempo fa, aveva avuto una buona opportunità, cioè quella di prendere parte alle riprese di una pellicola cinematogrica di tutto rispetto.

Ci stiamo riferendo, quindi, alla realizzazione del celebre film intitolato Indiana Jones 5 che ha visto nel cast l’attore americano Harrison Ford. Ebbene sì, la produzione hollywoodiana, infatti, aveva scelto proprio le bellezze della Sicilia per girare una manciata di scene.

Per la precisione, la location prescelta è stata Cefalù, una stupenda località costiera, situata nel nord della Regione.

Insomma, un’ottima occasione per la popolazione del luogo non solo di vedere da vicino una lavorazione interessante, ma anche, per l’appunto, di rendersi disponibili in qualità di comparse.

Che dire, di certo una circostanza da non lascioarsi scappare. Ed è quello che ha fatto, quindi, la persona che in seguito però si è trovata a fare i conti con una situazione alquanto peregrina.

Lo sviluppo della strana vicenda

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Così, a entrare in gioco è stato proprio Inps che, dopo aver saputo che l’uomo aveva incassato un assegno per il lavoretto in questione, ha deciso di interrompere l’erogazione della pensione e di chiedergli la restituzione di oltre 30 mila euro.

Secondo il noto Istituto nazionale della previdenza sociale, il compenso di poco più di 150 euro, percepito per la comparsata, non poteva considerarsi cumulabile con la sua pensione.

Un’argomentazione ridicola, dunque, che non potrebbe in alcun modo essere presa in considerazione. O, forse, chi lo sa?, può essersi trattato di un semplice errore. Fatto sta che, per difendersi, l’uomo ha dovuto fare ricorso.

Per fortuna che, alla fine, le cose si sono risolte e il giudice Maria Cusenza, infatti, gli ha dato ragione. In effetti, la questione si è conclusa proprio pochi giorni fa, verso il termine del mese scorso.

A questo punto, perciò, tutto è tornato alla normalità, compresa la pensione del malcapitato.

Chiara Longo

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Chiara Longo