Tasse I via queste imposte sulla casa

Il governo sta per varare la riforma del fisco. Allo studio intervendi su diverse imposte tra cui quelle che riguardano la casa

Tasse, verso la rifoma (Pixabay) – Bonificobancario.it

La maggioranza e il governo sono al lavoro per la riforma fiscale. Una nuova normativa è stata richiesta dall’Unione europea perché in Italia la pressione fiscale è eccessiva. Tuttavia, dall’Europa è arrivata soltanto questa indicazione. Sarà il governo e la maggioranza a varare la riforma in base alla linea di indirizzo.

Una bozza è già trapelata anche se nulla è ancora deciso. L’obietitvo è semplicifare e ridurre il peso fiscale su coloro che hanno redditi più alti. La speranza è che questo fattore porti ad una riduzione dellìevasione ma su questo punto si pssono fare solo ipotesi altamente soggettive. Intanto, oltre alla riforma dell’Irpef e all’Iva si pensa anche a ridurre delle imposte sulla casa.

Tasse, verso l’addio all’imposta di bollo

Si tratta, nello specifico dell’imposta di registro e dell’imposta di bollo catastale e ipotecario. L’intenzione è quella di eliminarle per sostituirle con una sola imposta generica valida per tutte le operazioni burocratiche relative. Oltre a questo si sta valutando di rimodulare le accise sul settore energetico. Sulle imposte di bollo si tratterebbe soltanto di una semplificazione più di una riduzione della pressione fiscale che invece arriverebbe sostanzioasa da altre imposte da rimodulare.

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Per quanto riguarda, invece l’Irpef l’intenzione è quella di ridurre le aliquote fiscale da quattro a tre. Oggi le aliquote sono divise in quattro fasce dopo la riforma del governo Draghi che le aveva ridotte da cinque. La prima è quella sui 15 mila euro di reddito, sulla quale grava l’imposta del 23 per cento.

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Poi c’è la fascia di reddito che va da 15 a 28 mila euro, che prevede l’imposta del 25 per cento. Un progetto generoso che ridurrebbe, tuttavia, le entrate dello Stato in maniera notevole. Il tutto mentre la Sanità avrebbe bisogno di risorse maggiori date le chiare difficoltà del sistema nazionale a rispondere alle richieste dell’utenza.

 

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