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Bonifico Bancario: cos’è e quali sono le sue caratteristiche

Ognuno di noi può essere entrato in contatto con la richiesta di eseguire oppure di ricevere un bonifico bancario. Ma di cosa si tratta nella pratica? Il bonifico bancario è un’operazione bancaria di spostamento di fondi, che può essere effettuata a titolo di pagamento, o anche per ragioni diverse. Di base, stiamo parlando di un’operazione prettamente bancaria, perché il bonifico è strettamente legato al possesso di un conto corrente. Esiste anche il bonifico postale (scopri la differenza tra bonifico bancario e postale), che è legato però alle procedure delle Poste Italiane e che si basa su regole diverse.

Sappiamo che il conto corrente o i prodotti affini, quali ad esempio le carte di risparmio, sono degli strumenti bancari che permettono di accumulare e di conservare i soldi nelle strutture bancarie. I conti correnti hanno molte caratteristiche, che li diversificano in base al prezzo, ai tetti massimi e alle operazioni che possono essere svolte con il loro uso. Il bonifico bancario è ormai considerato una prassi a livello nazionale e internazionale, che può essere eseguita da tutti i titolari di conto corrente, ma anche da chi non ne è titolare.

Tecnicamente, il bonifico bancario permette di trasferire il denaro da un conto corrente in possesso di una persona fisica o giuridica che viene chiamata ordinante, al conto corrente bancario di una seconda persona, anch’essa fisica o giuridica che viene chiamata in questo caso beneficiario. Nello scambio sono quindi coinvolti tre attori, l’ordinante che ‘ordina’ che il bonifico sia effettuato, la banca che si proporne come intermediario e il beneficiario che è la persona che riceve l’ammontare di denaro preposto.

Il bonifico bancario è un’operazione conosciuta in tutto il mondo e può essere realizzata con tempistiche, modalità e costi che sono legati alla tipologia di conto corrente. A seconda degli accordi fra privati, società o banche, i bonifici possono infatti essere gratuiti se eseguiti online, prevedere un costo se è richiesto di effettuarli in filiale oppure presentare un costo fisso se vengono effettuati via cassa, ovvero presentandosi allo sportello e chiedendo di pagare in contanti l’ammontare di un bonifico.

Tipologie di bonifico
– Bonifico SEPA
– I dati richiesti
Tempistiche

Bonifico bancario: le diverse tipologie e i relativi costi

Come spesso accade, un servizio più celere richiede il pagamento di una maggiore somma di denaro. I correntisti possono quindi avvalersi di bonifici ordinari, che solitamente hanno una tempistica fissa variabile da 2 a 6 giorni e bonifici urgenti, che permettono di avere l’accredito in conto in poche ore. Il costo è variabile in base a questa prima divisione (scopri quanto costa fare un bonifico) e i costi dipendono anche in questo caso dalla tipologia di contratto del conto corrente. La spesa è quindi variabile da 1 a 10 euro e tutto dipende da diversi fattori.

Il bonifico per cassa

Si tratta del bonifico eseguito per cassa, quindi recandosi allo sportello mediante contanti, oppure con addebito sul proprio conto corrente bancario. Mettiamo il caso che una persona non disponga di un conto corrente e debba effettuare un pagamento a favore di un beneficiario. La persona può quindi recarsi allo sportello di una banca e chiedere di effettuare un bonifico in tutta tranquillità. In questo caso si parla di bonifico per cassa, in quanto l’ammontare dell’importo viene saldato immediatamente all’istituto di credito in contanti, il quale si occupa di trasferire i soldi sul conto corrente intestato al beneficiario, che vedrà apparire il saldo in un ammontare di giorni prestabiliti.

Il bonifico con addebito in conto corrente

Il bonifico con addebito in conto corrente bancario è più rapido e solitamente meno costoso, poiché può essere effettuato online oppure allo sportello, ma richiede il semplice trasferimento dei fondi che sono presenti sul conto corrente dell’ordinante al conto corrente del beneficiario in base all’ammontare prestabilito.

Il bonifico ordinario

Il bonifico ha una natura ordinaria quando si propone in linea con gli standard proposti dall’istituto di credito, ovvero richiede dei giorni fissi che possono spaziare da 2 a 6 a seconda dei casi.

Il bonifico urgente

Si tratta di un bonifico che possiede una natura urgente, che può svilupparsi anche in poche ore.

Il bonifico con valuta particolare

Si tratta di un bonifico che mostra una valuta particolare, fuori dagli standard ordinari. La valuta di accredito è il giorno in cui chi è a credito potrà disporre dei soldi che riceve, mentre la valuta in addebito è il giorno esatto in cui verranno scalati i soldi dal conto di chi esegue il bonifico. Ad esempio una persona può effettuare un bonifico in data 8 aprile, ma chiedere che la valuta avvenga il giorno 11 aprile perché, ad esempio, questo è il giorno in cui viene accreditato lo stipendio. L’11 aprile è quindi la valuta di addebito, la quale è diversa dalla valuta di accredito, che potrebbe essere dipendente dalla banca del beneficiario, quindi essere lo stesso 11 aprile, ma anche il 12 o il 13 o anche un’altra data da decidere secondo accordi fra la parte interessata e la banca.

Il bonifico SEPA

Cosa significa bonifico SEPA? Si tratta di un acronimo che indica il Single Euro Payments Area. Questa tipologia di bonifici è effettuata nell’area di pagamenti unitari in valuta euro. Si tratta di un protocollo istituito per rendere più semplici e veloci i bonifici che avvengono fra i paesi dell’Unione Europea e gli Stati vicini.
Di base, i paesi che sono inclusi nel SEPA sono i 15 Paesi della UE che utilizzano l’euro, ovvero l’Italia, la Francia, la Germania, il Portogallo, la Spagna, la Grecia e l’Austria, la Finlandia, il Belgio, i paesi Bassi, l’Irlanda, il Lussemburgo, Cipro, Malta e la Slovenia. A questi Stati si aggiungono i paesi che hanno una moneta diversa dall’euro sul loro territorio nazionale, ma effettuano anche pagamenti in euro, ovvero il Regno Unito, la Danimarca, la Svezia, la Polonia, l’Estonia, la Lituania, la Lettonia, l’Ungheria, la Repubblica Ceca, la Slovacchia, la Romania e la Bulgaria. A questi Stati si aggiungono, infine, quattro paesi quali la Svizzera, la Norvegia, il Liechtenstein e l’Islanda. I bonifici SEPA possono essere effettuati esclusivamente in euro e se vengono effettuati in un’altra valuta sono considerati come bonifici esteri. Il SEPA ha sostituto il classico BON, ovvero il Bonifico Ordinario Nazionale, e la sua tempistica si basa su un giorno lavorativo successivo al conseguimento dell’ordine. Non è infatti possibile per le imprese gestire le date di valuta di questa tipologia di bonifico.

Di base, il bonifico SEPA prevede lo stesso costo del bonifico domestico. Ordinante e beneficiario sono quindi chiamati a sostenere rispettivamente i costi delle spese delle commissioni che vengono applicate dalle banche in base alla trattazione Share. Si tratta di una richiesta di trasparenza decisa a livello europeo, che permette che l’importo originale del pagamento sia accreditato sul conto corrente del beneficiario senza che sussistano delle deduzioni di sorta.

Il bonifico estero

Diverso è il discorso se il bonifico è di tipologia estera, perché in questo caso tutto dipende dagli accordi che sono stati stipulati dalla banca dell’ordinante e anche del beneficiario. Si tratta infatti di un bonifico che è stipulato fra persone o società che non appartengono agli Stati descritti e che sono fuori dal bacino europeo. Il bonifico estero può essere effettuato in valuta estera e presenta dei costi diversi dall’ordinario e anche dal SEPA. Può trattarsi di un costo fisso per ogni Stato estero e per ogni transazione che viene effettuata con valuta diversa dall’euro, oppure di tipologie di bonifici esteri che si differenziano in base alle diverse aree geografiche e alle diverse valute.

Bonifico online

Il bonifico online è effettuato in autonomia dal cliente della banca mediante il servizio di home banking. Il suo costo è spesso pari allo zero. Solitamente la banca fornisce al cliente una lista di codici di sicurezza, che vengono richiesti al momento dell’invio del pagamento mediante bonifico bancario. Si tratta di una procedura sicura, che chiede questi codici che si rivelano ogni volta diversi per scoraggiare le frodi telematiche e rendere più sicuro il servizio di home banking. Quando si stipula un conto corrente, la lista dei codici forniti chiede quindi di essere conservata con cura, perché può servire per eseguire in velocità e in comodità il bonifico bancario anche dalla propria abitazione.

Il bonifico continuativo

Notiamo infine l’esistenza dei cosiddetti bonifici continuativi. Si tratta di richieste di pagamento che risultano molto utili nel caso di scadenze da pagare periodicamente e in modo continuativo. Un esempio classico di bonifico continuativo può essere l’affitto di casa, che è richiesto ogni mese. Per non attuare la procedura ogni mese è possibile richiedere alla banca di effettuare il bonifico in modalità automatica, impostando i dati solo la prima volta e facendo assumere alla transazione un carattere di continuità. Il bonifico continuativo può essere impostato mensilmente, ogni due mesi, semestralmente e anche annualmente, secondo le esigenze, e il suo costo varia a seconda della tipologia di conto corrente e agli accordi stipulati fra il correntista e l’istituto di credito.

Bonifico: i dati richiesti

Riassumendo, un bonifico bancario è un pagamento che è effettuato per conto cassa o con addebito in conto corrente da parte di un ordinante verso un beneficiario. Le parti possono essere persone fisiche oppure società e i costi possono variare come abbiamo visto per una pluralità di fattori.

Si tratta di un metodo di pagamento universalmente riconosciuto, che permette di spostare in sicurezza un certo ammontare di denaro, anche cospicuo, avendo tracciata la transazione. Il bonifico deve infatti contenere dei dati specifici che rivelano l’identità delle persone o delle società che compiono il movimento, i tempi, le eventuali valute e ovviamente gli importi. Vediamo nel dettaglio quali sono i dati richiesti per effettuare il bonifico:

– il nome del beneficiario, meglio se con codice fiscale o partita IVA;

– se si tratta di un bonifico SEPA o di un bonifico ordinario è obbligatorio che sia indicato l’IBAN, ovvero l’International Bank Account Number. Si tratta di un codice che identifica la banca di appartenenza, la filiale e il numero di conto corrente del beneficiario. Se il bonifico è eseguito con modalità estera è necessario fino al 1 febbraio 2016 indicare anche il BIC, il Bank Identifier Code, conosciuto anche come Swift Code;

– l’importo, che è richiesto di essere addebitato dal proprio conto corrente oppure consegnato cash allo sportello della banca per il pagamento conto cassa;

– il pagamento delle commissioni se il bonifico è effettuato via cassa o con modalità specifica richiesta dalla banca;

– la data in cui è eseguito il bonifico;

il codice di sicurezza se il bonifico è effettuato online con il sistema di home banking. Anche in questo caso tutto dipende dagli accordi fra cliente e banca e dalla modalità di lavoro e di fornitura dei codici da parte degli istituti di credito.

Importo massimo del bonifico

Il bonifico ha un importo massimo o un importo minimo? Si tratta di domande legittime e, ancora una volta, tutto dipende dalle singole scelte delle banche. Non esistono leggi che indicano l’importo massimo o minimo del bonifico e, a differenza dei contanti che possono essere trasferiti con l’importo massimo di 1.000 euro per ragioni di tracciabilità, il bonifico è uno strumento che serve proprio per trasferire somme solitamente maggiori a questo importo.

Sta alla singola banca stabilire qual è l’importo massimo e mimino giornaliero di un bonifico. Si tratta di importi che possono essere stabiliti in base alla tipologia del conto corrente. Ad esempio, un’azienda può contare su bonifici massimi di 50mila euro al giorno, così come un privato può vedere abbassata la soglia. Si tratta di accordi, ma il buon senso dimostra che un bonifico di un euro non è vantaggioso, poiché le spese di commissione sono maggiori dell’importo che chiede di essere trasferito.

Cosa significa bonifico parlante?

Fra le diverse tipologie di bonifico possiamo includere anche il bonifico parlante, anche se si tratta di una tipologia di bonifico normale, che chiede però di possedere dei dati specifici per la sua validità. A cosa serve il bonifico parlante? Come suggerisce il nome stesso, si tratta di un bonifico che parla, ovvero che comunica chiaramente chi sono le parti in causa e perché la transazione economica ha avuto luogo.

Il governo ha permesso di godere di benefici fiscali sulla ristrutturazione degli edifici pari al 65% e al 50% del valore degli acquisti e delle spese, i quali sono rimborsabili nella dichiarazione dei redditi mediante il rimborso dell’IRPEF. Le persone che desiderano beneficiare di questi sgravi devono avere ‘le carte in regola’, ovvero dimostrare allo Stato che le spese che hanno sostenuto sono frutto di imprese effettuate nel campo della riqualificazione degli edifici, ma anche dell’acquisto di mobili o di elettrodomestici di classe energetica positiva. Ecco quindi entrare in gioco il ruolo del bonifico parlante, il quale deve contenere i seguenti dati:

1- i dati personali di chi effettua il bonifico, che devono essere gli stessi di chi chiede la detrazione. In altri termini, il bonifico deve essere effettuato dalla stessa persona che va a richiedere gli sgravi fiscali in sede di dichiarazione dei redditi. La moglie, il compagno o i figli non possono fare il bonifico se poi chi ne vuole beneficiare in fase di tassazione è un’altra persona. Se il lavoro è eseguito in situazione di comproprietà di immobile, il bonifico deve contenere il nome, il cognome e il codice fiscale di tutte le persone che concorrono alla richiesta di godere dei benefici fiscali e che sono realmente i proprietari degli immobili per il quale viene effettuata la riqualificazione;

2- il codice fiscale che va inserito da parte dell’ordinante. Se ci si dimentica di inserire il codice fiscale il bonifico non può essere valido ai fini della richiesta di sgravio per ristrutturazione o riqualificazione. Nel caso di un condominio, è importante inserire il codice fiscale del condominio stesso e non quello di chi materialmente esegue il pagamento allo sportello;

3- il riferimento esatto alla normativa. Il fisco deve avere ben chiara la ragione per la quale è richiesto il beneficio fiscale, quindi è obbligatorio inserire nella causa anche il riferimento esatto alla normativa in corso. In questo caso è ideale chiedere consiglio al tecnico di fiducia o al proprio commercialista per compilare le carte in modo corretto e non perdere le agevolazioni fiscali;

4- il riferimento alla fattura che si sta pagando. In questo modo il bonifico ‘parla’ chiaro, ovvero permette di comprendere a chi è destinato il pagamento di una certa fattura, la quale è stata ricevuta perché si è goduto di una prestazione di lavoro o si è effettuato un acquisto di beni che servono nella riqualificazione delle casa, del mobilio o degli elettrodomestici;

5- i dati precisi di chi esegue l’opera o di chi sta vendendo i beni. Si tratta del nome, del cognome e della partita Iva o il codice fiscale della persona fisica o dell’attività.

La Payment Services Directive per i bonifici SEPA

È importante notare che per fare chiarezza sulla faccenda dei tempi dei bonifici bancari, l’Europa ha emanato la direttiva Payment Services Directive, ovvero la Direttiva europea sulla tempistica dei Bonifici. Si tratta di una presa di posizione che mancava nel mercato economico e finanziario e che fa parte della volontà dell’Unione Europea di uniformare attorno a specifiche disposizioni le operazioni che vengono effettuate dalle banche nell’Eurozona.

Secondo la direttiva, il bonifico deve essere concluso nell’arco di tempo delle 24 ore, purché si tratti di giorni lavorativi. Ciò significa che se un bonifico è effettuato lunedì sera, potrà essere accreditato martedì entro 24 ore, mentre se viene eseguito venerdì sera, l’importo può essere accreditato il lunedì successivo. Molti servizi di home banking pongono un tetto orario entro il quale garantiscono che il bonifico giungerà a felice destinazione entro il giorno seguente, altrimenti il pagamento slitterà di un’ulteriore giornata.

L’obiettivo della direttiva va ricercato nello scopo di migliorare il servizio verso i clienti, e anche di bloccare il deposito dei soldi per giorni, anche per settimane come avveniva in passato. Un sistema di pagamenti fluido, elastico e veloce è infatti simbolo di modernità e di garanzia negli standard qualitativi che l’Unione Europea sta cercando di garantire ai cittadini comunitari. La normativa si applica ai soli bonifici SEPA, ovvero alle transazioni che avvengono all’interno degli Stati della comunità europea che impiegano la moneta unica e anche degli Stati che nel loro territorio applicano un’altra moneta ì, ma che attuano pagamenti in euro. A essi si aggiungono i quattro Stati satellite che sono la Svizzera, la Norvegia, l’Islanda e il Liechtenstein.

Quali sono i tempi del bonifico bancario?

È possibile stimare precisamente e in termini generali la tempistica di un bonifico bancario? La risposta è no, poiché si tratta di un dato che è legato ai diversi accordi bancari. Sicuramente un bonifico non SEPA, quindi internazionale ed estero, soprattutto in valuta, richiederà un tempo più lungo rispetto a un bonifico che viene effettuato all’interno del paese o in modalità SEPA.

Una delle cause che determinano il tempo del bonifico è sicuramente dettata dall’esecuzione allo sportello o in modalità di home banking. Di base il bonifico può impiegare da 2 a 3 giorni per arrivare “a destinazione”, ma in alcuni casi può essere accreditato sul conto corrente del beneficiario in meno di 24 ore e addebitato sul conto corrente dell’ordinante nello stesso arco di tempo. Tutto dipende dagli accordi che sono stati stipulati fra la banca e i privati o le aziende in fase di apertura del conto corrente (scopri qui in quanto tempo arriva un bonifico online).

Per quanto riguarda i bonifici di tipologia estera, i tempi si allungano e possono variare da un minimo di due giorni fino a un massimo di dieci. Tutto dipende dalla tipologia di Stato e anche di banca coinvolti nella transazione economica.