Pensione, opzione contributiva Dini: di cosa si tratta e come fare richiesta

Con l’opzione contributiva Dini è possibile andare in pensione dopo aver maturato solo 15 anni di contributi: come si richiede?

Pensione
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La pensione, per le nuove generazioni, è considerata sempre più come un miraggio. Gli anni contributivi e non continuano ad aumentare ed il timore è quello di lavorare davvero per una vita. Non tutti sanno, però, che esiste una particolare opzione, la cosiddetta Dini, che consente di andare in pensione con soli 15 anni di contributi. Di cosa si tratta e quali sono i requisiti per poter presentare domanda?

Opzione contributiva Dini, di cosa si tratta e come fare richiesta di pensione esercitandola

Inps
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Si tratta della famosa Legge Dini, la 335/1995. Un disposto normativo che consente, riporta la redazione di Money.it, di poter andare in pensione con soli 15 anni di contributi versati. Decidere se aderirvi o meno, però è una scelta molto importante considerato che l’assegno sarà di molto ridotto applicando i suoi calcoli.

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Prima di ciò, però, è necessaria un’analisi di quelli che sono i requisiti per poterla richiedere. La prima è essere iscritti all’AGO. Avere un’anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 anche se si possiede un solo contributo versato. Fondamentale, però, che il versamento sia avvenuto in un periodo inferiore ai 18 anni rispetto al 31 dicembre 1995.

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Gli anni di contribuzione devono essere almeno 15 con la specifica che al 1°gennaio 1996 risultassero corrisposti almeno 5 anni di contributi.

Di prioritaria importanza la circostanza per cui il quadro dei requisiti si perfeziona quando la domanda per esercitare l’opzione venga presentata contestualmente alla richiesta di riscatto. Nulla accade a chi ha maturato questi requisiti dopo l’entrata in vigore della Legge Fornero. L’opzione sarà sempre esercitabile.

Quali sono i vantaggi? In primis la riduzione dei tempi per andare in pensione, e questo è ovvio. Non solo, con questa opzione si può aderire al riscatto agevolato della laurea. Gli svantaggi, anche questi ovvi, riportano i colleghi della redazione di Money.it, iniziano con la sensibile riduzione dell’assegno.

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