Furti alle poste, dipendenti rubavano i soldi dalle lettere: 7 fermi

Le forze dell’ordine sono riuscite ad individuare alcuni dipendenti infedeli che si erano resi responsabili di furti alle poste: dove è successo.

Smistamento posta
(Foto Getty Images)

Furti alle Poste, una indagine si è conclusa con l’arresto di alcuni dipendenti infedeli. Le persone fermate si sono rese colpevoli di sottrazione di diverse somme di denaro. In particolare gli accertamenti delle forze dell’ordine hanno portato all’emergere di furti alle Poste Italiane per 350mila euro costituiti in dollari australiani e yen giapponesi.

Al cambio attuale era quella la somma globale sottratta dai lavoratori che, invece di adempiere ai propri compiti, intascavano ogni tipo di contante che finiva nelle loro mani.

Il fatto è accaduto al centro di smistamento di Poste Italiane di Linate, in provincia di Milano. In totale i fermati dalla Polizia di Stato e da quella Locale del capoluogo lombardo sono sette.

Il fermo di tutti questi individui è arrivato al culmine di una inchiesta condotta su disposizione della Procura milanese. Si tratta di cinque uomini e due donne, di età comprese tra i 40 ed i 55 anni. Le accuse in ballo sono riciclaggio e furto pluriaggravato.

Furti alle Poste, le immagini parlano chiaro: andava avanti da anni

Busta delle lettere
(Pixabay)

Le misure intraprese nei loro confronti vanno dall’obbligo quotidiano di firma al divieto di lasciare il proprio Comune di residenza. Tutti i fermati difatti sono stati denunciati a piede libero. Ma questi furti alle Poste sono finiti con il costare la sospensione dal posto di lavoro per tutti i coinvolti.

Un provvedimento che però sarà solamente provvisorio, con tutta probabilità. Infatti il prossimo passo sarà inevitabilmente il licenziamento. Questi furti hanno ricoperto un arco di tempo di alcuni anni.

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La cosa è venuta fuori con una denuncia fatta dalle agenzie di cambio valute di stanza all’aeroporto di Linate, dopo avere constatato come uno stesso individuo si presentava con regolarità per cambiare diverse valute straniere.

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Questo ha fatto scattare i controlli del caso, a seguito del quale sono emersi gli illeciti. Gli inquirenti si sono avvalsi anche delle telecamere di sicurezza del centro smistamenti, dove emergono chiaramente alcuni episodi in cui la valuta veniva tolta dalle buste in cui era stata spedita in Italia per poi finire nelle tasche degli indagati.

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