Commercialista, quanto costano le sue prestazioni: i parametri

Il commercialista possiede degli specifici onorari in base alle sue prestazioni: il documento stilato dall’ANC per il 2022.

Commercialista quanto costano onorari prestazioni
(LEANDRO AGUILAR – Pixabay)

Come tutti i professionisti, anche il dottore commercialista, per determinare i propri onorari, fa riferimento a dei parametri stilati dal proprio ordine. Nel caso specifico è l’Associazione Nazionale dei Commercialisti a stilare la tabella in base alle specifiche prestazioni. Di seguito si riportano i compendi per il 2022.

Commercialista, quanto costa: i parametri dell’ANC per gli onorari

Commercialista quanto costano onorari prestazioni
(StartupStockPhotos – Pixabay)

L’ANC ha pubblicato sul proprio sito la tabella attraverso la quale vengono indicati i compensi dei commercialisti in base alla tipologia di prestazione. Si tratta di un vademecum contenete appunto il prezzo di quella che sarà la prestazione che si andrà ad eseguire. È bene subito precisare che non si tratta di un documento vincolante, in quanto il professionista potrà decidere a quanto ammonta il suo onorario. Sarebbero più delle linee guida.

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Le prestazioni sono delle più varie. Partiamo dal visto di conformità per i bonus edilizi. In base a quello che è l’importo dei lavori ci sarà una forbice diversa: per pratiche di entità inferiore ai 200mila euro si parte da un minimo di 520 euro. Per quelle di importo superiore, invece, si può giungere ad un massimo di 20mila euro.

Ci sono poi le comunicazioni inviate per la cessione del credito o per lo sconto in fattura. Per la compilazione è l’inoltro si parla di 155 euro, per l’annullamento della comunicazione, invece, si parte da 52 euro.

La fattura elettronica, invece, vede tariffe che vanno dai 55 ai 260 euro. L’invio del singolo documento può andare dai 12 ai 27 euro. Per richiedere la rottamazione delle cartelle esattoriali, il costo degli onorari aumenta andando dai 105 ai 530 euro.

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Passiamo poi alla dichiarazione IVA. Le tariffe, in questo caso, sono davvero molto variabili perché numerosi sono i parametri. Se si tratta di un cliente la cui tenuta della contabilità è curata da quello stesso commercialista si va da un minimo di 155 euro ad un massimo di 420. Se, invece, è un esterno la valutazione dovrà essere effettuata caso per caso con una percentuale che va dal 2% per importi inferiori ai 60mila euro e dell’1% sull’eccedenza in caso di importi superiori a tale soglia.

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