1.020 milioni di euro destinati ai piccoli borghi. Perché l’iniziativa fa infuriare tutti

Il ministero della cultura ha stanziato 1.020 milioni di euro destinati ai piccoli borghi italiani per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Le modalita di erogazione di sovvenzioni suscitano polemica

Borghi d'Italia
Borghi d’Italia (Instagram)

1.020 milioni di euro è il totale dell’investimento stanziato dal Ministero della Cultura inquadrato nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) a favore di piccoli borhi d’interesse storico che abbiano una popolazione residente fino a 5mila abitanti.

Le sovvenzioni saranno volte a riqualificazione gli spazi pubblici e sostenere il patrimonio storico-architettonico, incentivando iniziative imprenditoriali e commerciali che possano rappresentare una spinta occupazionale sul territorio. Le domande per potersi candidare sono partite dallo scorso 3 gennaio e saranno accettate fino al 10 marzo 2022.

Sovvenzioni ai piccoli borghi: cosa c’è di sbagliato nell’iniziativa governativa

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Borghi d’Italia (Instagram)

Come si legge sul sito del Ministero della Cultura, l’investimento a favore dei borghi d’Italia prevederà due linee d’intervento:

  • Linea A dedicata a Progetti pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei Borghi a rischio abbandono e abbandonati : la sovvenzione totale è pari a 420 milioni di euro.
  • Linea B dedicata a Progetti locali per la Rigenerazione Culturale e Sociale : il budget complessivo è pari a 580 milioni di euro.

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Inoltre, è previsto lo stanziamento di ulteriori 20 milioni di euro destinati all’intervento “Turismo delle radici” il cui intervento vede protagonista il Ministero degli Affari e della Cooperazione Internazionale.

L’iniziativa non è stata accolta di buon grado dai piccoli Comuni, Comunità montane e associazioni quali Legambiente, Touring Club e Unione delle Pro loco che, in concreto, sono le uniche ad essersi veramente spese recentemente per la riqualificazione dei piccoli borghi. Perché?

Non sono andati a genio i criteri avanzati dal Ministero della Cultura per assegnare cotanto fiume di denaro che, in parole povere, verrà ripartito tra pochi fortunati eletti che si ritroveranno ricchissimi, lasciando gli altri a bocca asciutta.

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Si richiede, infatti, alle Regioni e alle Province autonome di individuare nel proprio territorio un “borgo disabitato o caratterizzato da un avanzato processo di declino e abbandono” e ad esso arriverà un finanziamento di ben 20 milioni di euro. A volte si parla di Comuni talmente piccoli dove tutto questo denaro sarebbe uno spreco.

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