Il Fisco ha intensificato i controlli: le cause e i rischi che si corrono

Il Fisco sta aumentando i controlli: grosse pene da pagare per queste categorie più a rischio

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(Pixabay)

L’evasione fiscale è di nuovo al centro del mirino dell’Agenzia delle Entrate. Infatti, il Fisco ha aumentato il numero di controlli: sono oltre centomila quelli effettuati ultimamente.
Le categorie tenute maggiormente d’occhio sono le partite Iva, le imprese con avvisi bonari che vengono invitati dagli algoritmi, e le lettere di compliance, ovvero i cittadini con anomalie che sono chiamati a giustificare.

Gli ultimi dati del Fisco comunicano un’evasione di 10,3 miliardi di euro in tempi molto recenti. Si tratta di una somma da recuperare davvero importante. L’obiettivo è quello di rientrare di almeno 2,45 miliardi di euro, inviando almeno 2,6 milioni di lettere con le anomalie registrate.

Proseguono a tappeto i controlli dell’Agenzia delle Entrate, anche online: oltre alle analisi delle dichiarazioni, sono basati sui dati fiscali delle fatture elettroniche, sui corrispettivi telematici, sui dati di liquidazione periodica dell’Iva.
In accordo con il Ministero dell’Interno, il Fisco controlla anche eventuali tentativi di infiltrazioni criminali. Questo avviene tramite l’invio da parte dell’Agenzia delle Entrate alla Guardia di Finanza dei dati e delle informazioni complete contenute nei contributi erogati.
Qualora il contributo non fosse spettante, o lo fosse solo in parte, il Fisco procede con il recupero del contributo in questione applicando anche una sanzione minima del 100% e massima del 200%.

Controlli spietati dell’Agenzia delle Entrate: le pene applicate dal Fisco

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“Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato”: questo è il caso più grave. Addirittura, può essere prevista una pena da scontare in carcere per un tempo che varia da sei mesi a tre anni.

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Invece, se l’importo che viene truffato è minore di 4mila euro, la sanzione applicata dal Fisco è compresa tra 5164 e 25822 euro. La multa può contare fino al triplo del contributo percepito indebitamente.

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Nel corso di questi ultimi anni in emergenza sanitaria, l’Agenzia delle Entrate si è occupata di gestire tutti i contributi a fondo perduto al fine di compensare gli effetti economici avuti con il Covid.
Proprio per questo, tra il 2019 e il 2022 sono stati incrementati i controlli, dedicati anche ai contributi perequativi, a quelli delle attività fallite e alle richieste in autotutela.

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