Sicurezza sul lavoro, esiste il rischio zero?

La sicurezza sul lavoro è un tema sempre delicato visti i numeri alti di morti e infortunio sul lavoro nel nostro paese

Sicurezza sul lavoro
Cantiere (Foto Ansa)

Il lavoro è sempre un argomento particolare, che si parli di quello che non c’è o delle condizioni. Perché purtroppo non mancano casi in cui i contratti non sono rispettati o peggio ancora, non c’è uno straccio di accordo scritto.

Un argomento del delicato tema lavoro è la sicurezza. L’Italia ha purtroppo un altissimo numero di morti di persone che perdono la vita mentre stanno svolgendo la propria mansione, soprattutto nel campo dell’edilizia e dell’industria.

Ciò avviene in un paese dove vige il Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro, considerata una legge completa a tutela dei lavoratori ma causa la mancanza di sensibilità e i pochi controlli, la realtà è ben diversa. Si può dunque parlare di rischio zero? Il Testo Unico prevede che il datore di lavoro deve eliminare ogni tipo di pericolo per il lavoratore o ridurlo al minimo.

Che non possa esserci alcun tipo di pericolo, specialmente in alcuni settori (se ci sono regole sulla sicurezza significa che molti sono i pericoli, ma ovviamente le norme fanno calare i rischi), è impossibile. Si parla infatti non di rischio zero ma di rischio residuo, quindi che un minimo possa esserci, come evidenzia money.it in un’attenta analisi.

Non c’è quindi modo di essere certi che nulla potrà mai succedere perché anche il rischio minimo c’è. L’unica via è quindi rispettare tutte le regole predisposte, dare un grande peso alla prevenzione fin dagli investimenti che l’imprenditore realizza per portare avanti l’azienda.

Sicurezza sul lavoro, oltre 1000 morti lo scorso anno

Sicurezza sul lavoro
Manifestazione contro le morti sul lavoro (foto Ansa)

Ma non bastano solo le regole scritte, c’è bisogno soprattutto del rispetto pratico. Deve essere il datore-imprenditore che deve esigere che ogni prescrizione di sicurezza non venga disattesa ma anche il lavoratore (oltre che essere attento a segnalare eventuali rischi, anche il più piccolo) a rispettare per primo le norme. Infine, ma non meno importante, l’attività di ispettorato deve essere rafforzata.

Secondo l’Inail nel 2021 sono morte 1221 persone mentre svolgevano il proprio compito, mediamente più di 3 al giorno. Dati in diminuzione rispetto al 2020 (-3,9%) ma comuque ancora troppo alto il numero delle vittime. Le denunce di infortunio sono state 555.236 (+0,2% rispetto al 2020) e in aumento anche le denuncia di patologie da origine professionale 55.288 (+22,8% a confronto con il 2020).

Essendo dati dell’Inail ovviamente sono quindi casi denunciati ma essendo purtroppo diffuso i lavoro nero, ci sono molti altri di infortunio sconosciuti alle autorità.

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