Italia, aumenta l’inflazione: a marzo i dati sono i più alti

A quanto ammonta l’inflazione in Italia post pandemia e con una guerra in corso all’Est Europa? 

Inflazione alle stelle
Inflazione (Pixabay)

Nell’ultimo periodo è sempre più evidente l’aumento di prezzi in ogni settore: dal carobollette al caro carburante, ma anche beni alimentari. E se fino ad un anno fa si pensava che il rialzo del tasso di variazione annua inerente ai prezzi potesse essere solo una cosa momentanea, oggi è stato appurato che non sia così.

Pandemia, guerra in Ucraina, le catene delle forniture sono interrotte e le pressioni sui prezzi si fanno sempre più evidenti.

Italia, l’inflazione post aumento dei prezzi

Inflazione in continua crescita
Inflazione in continua crescita (Foto da Pixabay)

La conseguenza più evidente riguarda l’inflazione che in Italia a marzo è arrivata al 6,7% ed è stimata al momento consolidarsi nel 2022 intorno al 6%. Essa riduce il potere d’acquisto: è un rischio per i lavoratori a reddito fisso e ai risparmiatori. Si pensa che arriverà a compromettere la crescita dei risparmi degli italiani in modo irrevocabile.

La Banca d’Italia fa sapere che sui conti correnti italiani sono depositati 1.854 miliardi di euro. Ma con un tasso d’inflazione uguale al 6% annuo, si rischia di ottenere  una perdita di oltre 111 miliardi l’anno.

Le obbligazioni perdono il 6,6% da inizio anno e lo scenario si fa sempre più misterioso vista la previsione del rialzo dei tassi delle banche centrali. La prospettiva più vicina è che la repressione finanziaria riceva un rendimento non in linea con l’inflazione e quindi un rendimento reale negativo.

I risparmi sono aumentati di 200 miliardi circa e solo 15 miliardi provengono dagli interessi. Per mantenere tale rendimento è necessario che venga fatto spazio alle azioni che portino a valori sempre più elevati.

La storia lo insegna, partendo dalla vicenda delle Torri Gemelle: chi avesse diversificato post evento, oggi avrebbe un risparmio raddoppiato in 7 anni, o ancora chi avesse diversificato durante la crisi del 2008 oggi avrebbe 3 volte il suo investimento; chi lo avesse fatto nel 1987 avrebbe realizzato quasi 6 volte di più nei 14 anni successivi.

Gli investimenti vengono fatti a lungo termine e solo così si possono ottenere dei risultati, l’inflazione c’è sempre stata ma bisogna stare attenti e analizzare le conseguenze di ogni azione.

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