Nuove partite Iva, il dato del Ministero dell’Economia che preoccupa

Il Mef avrebbe rilevato che nel 2021 la maggior parte delle partite Iva aperte sarebbero riconducibili a persone fisiche e non società: un dato preoccupante. Perché?

Nuove partite iva persone società
(Maha Heang – Adobe Stock)

Secondo le ultime rilevazioni del Mef nel quarto trimestre 2021 si è registrato un aumento dell’apertura di partite Iva rispetto al medesimo periodo ma dell’anno precedente, ma la maggior parte di esse è riferibile a persone fisiche e non società. E questo secondo alcuni potrebbe essere frutto della strategia fiscale del Governo. Ma un dato di tal genere dovrebbe quantomeno preoccupare, perché bisognerebbe incentivare la nascita delle società che sono il cuore pulsante del nostro Paese.

Partite Iva, aperti maggiormente da persone e non società: cosa significa?

Nuove partite iva rapporto Mef
(moerschy – Pixabay)

Le nuove partite iva riconducibili alle persone fisiche sarebbero di gran lunga maggiori rispetto a quelle appartenenti alle società è questo quanto sarebbe emerso dall’ultimo rapporto del Mef. Il Ministero delle Finanze, nel quarto trimestre dello scorso anno, avrebbe rilevato che rispetto al 2020 le nuove partite iva aperte erano riconducibili per il 60,7% a persone fisiche e solo il 4,2% da società di persone.

Un dato preoccupante, riporta Il Sole 24 Ore, frutto della politica fiscale che potrebbe adesso creare una sorta di frammentazione invece che sostenere la crescita del comparto produttivo rappresentato per la maggiore dalle società.

Attualmente, infatti, il regime forfettario è rivolto ad agevolare solo i lavoratori autonomi e non supporta chi vorrebbe creare delle partnership. Inoltre, sempre più spaventose sarebbero le prospettive per i professionisti che al fine di scongiurare una stangata sulle tasse, preferiscono “viaggiare da soli”.

Tutto ciò, riporta Il Sole 24 Ore, non fa altro che riflettersi su una flessione del tessuto sociale. Per eliminare tale drastico dato, sarebbe necessario pensare ad un regime fiscale agevolato appositamente pensato per le società, quantomeno che le accompagni nei loro primi anni di vita, proprio come accade con il regime de minimis per i lavoratori autonomi.

Sarebbe opportuno, inoltre, alleggerire il carico di tassazione e ritoccare in meglio le contribuzioni Inps per quanto riguarda le posizioni dei soci lavoratori. Sono dei focus importanti su cui il Governo dovrebbe accendere i riflettori.

Nel 2022, periodo post pandemico, in tanti sono stati ad aprire una partita iva soprattutto a seguito delle nuove professioni sviluppatesi durante il lockdown. La voglia di ricominciare e ripartire ha spinto molti a lanciarsi in nuove avventure professionali e questo ha portato ad uno slancio del lavoro autonomo.

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