Elon Musk, la mani su Twitter: c’è l’accordo

Elon Musk prende Twitter al 100%: il magnate entra in possesso della più grande piattaforma social al mondo

Elon Musk Twitter
Elon Musk (foto Ansa)

Elon Musk ha comprato Twitter. Due settimane fa la notizia che il magnate volesse acquistare il 100% del social (ha le quote di minoranza) aveva creato scompiglio nel mondo non solo dei social ma anche della finanza. Può un un uomo così ricco detenere da solo uno strumento capace di condizionare tantissime persone in tutto il mondo?

La notizia nel corso della giornata del 25 aprile non era ancora ufficiale ma c’era quasi certezza che l’accordo ci fosse secondo le indiscrezioni del Wall Street Journal. In molti, vista l’autorevolezza del giornale, avevano dato per certo la notizia.

Se la “voce” è stata pubblicata dal Wall Street Journal – hanno sostenuto molti sui social –  la fonte è più che autorevole e certamente qualcosa di vero c’è.

Un’operazione che ha un costo elevatissimo, 44 miliardi di dollari. L’offerta di acquistare tutto il social era stata avanzata ufficialmente lo scorso 14 aprile ma ancora nessuna risposta era giunta. Elon Musk aveva rilanciato con un piano da 46,5 miliardi di dollari, ma sono tutti soldi di tasca propria? Lo sono “solo” 21 miliardi, proveniente dal patrimonio personale. I restanti 25 miliardi di dollari sono di un prestito erogati da Morgan Stanley. Ogni azione di Twitter viene pagata 54,20 dollari.

Nel corso della giornata è arrivata la risposta del Consiglio di amministrazione di Twitter (in Italia era sera) che ha accettato la proposta del patron della Testa, definita “la strada migliore”.

Elon Musk: “I miei critici devono restare sul social”

Screen Musk

Al presidente della società, Bret Taylor, Musk aveva scritto che la sua intenzione di comprare dutto era dovuto perché crede nella piattaforma e nel suo potenziale, sperando che possa diventare un punto di riferimento per la libertà di parola.

Dopo la notizia del via libero all’acquisto ecco un nuovo tweet, incentrato ancora sulla libertà: si è augurato che i suoi “peggiori critici” restino su Twitter “perché questo è ciò che significa libertà di parola”.

Inizialmente la compagnia era scettica sull’operazione ma dopo che il magnate ha rivelato le fonti dei finanziamenti, tutto è cambiato. C’è comunque chi storce il naso. Jen Psaki, portavoce della Casa Bianca, ha detto che il presidente è preoccupato per il grande potere che hanno le piattaforme e di come influenzano la vita di tutti i giorni, indiendentemente da chi gestisce Twitter.

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