Aumenti in busta paga, “una tantum dai ricchi”: la proposta

Aumenti in busta paga ma anche per i pensionati: qual è l’idea che ha trovato l’avversità di chi grida che si tratta di una patrimoniale

Reddito di Cittadinanza
Soldi (Pixabay)

Il dibattito è di quelli che infiammano da sempre il mondo politico e non solo. Le tasse, nel nostro paese, sono un tema delicato: da chi non le paga a chi adempie anche per i furbetti che non lo fanno, chi è avvantaggiato e chi svantaggiato.

Tra questi ultimi ci sono sicuramente i lavoratori a stipendio fisso e i pensionati. Sopratutto in un periodo così difficile con l’inflazione che sta nettamente impoverendo chi ha reddito bassi, arriva la proposta che tanto fa discutere.

Il segretario della Cgil Maurizio Landini propone di aumenti in buste paghe con imposte sulle rendite finanziarie. Oggi sugli extrprofitti l’aliquota è del 25% e l’idea è di portarla al 50% più una tantum (dunque una sola volta) sui redditi alti, “un contributo di solidarietà straordinario“.

Aumenti in busta paga, Landini da discutere

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Maurizio Landini (AnsaFoto)

Le rendita finanziarie e gli utili, ha spiegato Landini, sono tassati la metà rispetto a lavoratori e pensionati, ossia i soggetti che la ricchezza la producono davvero. Insomma, l’idea è che chi ha di più, deve ontribuire di più.

I detrattori rigettano la proposta senza se e senza ma e gridano alla patrimoniale. Come si legge sul sito del quotidiano Libero, schierato contro la proposta di Landini, una soluzione alternativa potrebbe essere quella che alleggerisce le tasse sui salari anziché chedere un contributo ai ricchi.

Una forbice troppo ampia che si allarga sempre di più tra i ricchi e chi lavora. Il segretaario della Cgil riporta i numeri e dice che l’85% dei lavoratori dipendenti e pensionati, ha un reddito annuo che non va oltre i 30mila euro. La ricetta è aumentarli e ridurre la precarietà e per farlo invoca il contributo dei super ricchi.

Della proposta Landini ne riparlerà probabilmente in modo più articolato domenica 5 giugno. Il segretario sarà ospite del programma di RaiTre 1/2h In Più. Il Mondo che verrà, condotto da Lucia Annunziata, a partire dalle ore 14.30.

La proposta europea del salario minimo

Intanto lunedì ci sarà la riunione decisiva per l’accordo politico sulla direttiva per il salario minimo tra le istituzioni europee Commissione, Parlamento e Consiglio Ue. Avrà inizio a Strasburgo alle 19.00.

La direttiva, proposta dalla Commissione europea nel 2020, vuole istituire un quadro per fissare salari minimi adeguati ed equi, rispettando ovviamente le diverse impostazioni delle leggi nazionali dei 27 e dare più forza al ruolo della contrattazione collettiva. Oggi sono 21 i Paesi dell’Unione europea che adottano il salario minimo: in 13 è inferiore ai 1.000 euro. L’Italia è tra i sei dove non esiste ma dal 2019 c’è il Reddito di cittadinanza.

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