Conto corrente bancario: la cifra da non superare per avere queste spese

Avere un conto corrente bancario a zero spese è possibile? Andiamo a scoprire qual è la cifra da non superare per non pagare alcune spese.

spese conto corrente
(Pixabay)

Al giorno d’oggi nessuno può fare a meno di avere un conto bancario. Infatti, con lo sviluppo della digitalizzazione, anche nel settore finanziario e bancario si è registrato un forte aumento per quanto riguarda l’apertura di conti correnti.

Basti pensare che, per aprire un conto corrente, al giorno d’oggi non è più necessario recarsi presso l’Istituto bancario preferito, ma basta possedere uno smartphone e una connessione ad internet.

Conto corrente bancario: evitare spese

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(Pixabay)

L’invio dei documenti, che attestano l’identità, e le relative firme del contratto possono essere tranquillamente eseguite attraverso la certificazione dell’identità digitale.

Molti istituti bancari promettono dei conti correnti a costo zero. Questo tuttavia non può essere del tutto vero.

Infatti qualsiasi conto corrente ha delle spese di gestione che non possono essere eliminate, in quanto sono regolate da normative specifiche dello Stato.Le spese fisse del nostro conto corrente ovviamente dipendono dal flusso di denaro che abbiamo o facciamo transitare su si esso.

Tra le spese fisse c’è sicuramente l’imposta si bollo che oltre al conto corrente si applica anche a carte prepagate o libretti postali. Questa imposta di bollo va pagata se si ha una giacenza media di circa 5000 euro. La giacenza media la possiamo calcolare tenendo in considerazione la giacenza giornaliera e dividendola per 365 giorni. Ovviamente per non pagare questa fastidiosa tassa non basta spostare i propri soldi su altri conti. Questo perché la giacenza media prende in considerazione la somma di denaro indipendente dal numero di giorni in cui il denaro viene mantenuto sul conto.Proprio per questo si parla di media annua.

Per i privati di solito la somma dell’imposta di bollo si aggira intorno ai 34 euro, fino a salire a circa 100 europer le imprese.

Bisogna menzionare tra le spese anche il fondo di 100.000 euro del FIDT, ovvero il Fondo interbancario di tutela dei depositi. Questo fondo è attivo per propteggere i correntisti qualora vi siano dei problemi non dipendenti dalla propria volontà e azione. L’esempio più semplice da menzionare è sicuramente quando l’istituto bancario attraversa problemi di natura economica fino a fallire.

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