Posto di blocco, ora ti faranno queste domande e devi saper rispondere

Posto di blocco e le novità importanti da sapere: vediamo di cosa si tratta

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(foto di EBSG1879 da Pixabay)

Il posto di blocco, o più precisamente posto di controllo, è quella postazione lungo la strada dove i passanti e i veicoli vengono fermati obbligatoriamente per verifiche e controlli dalle forze dell’ordine. Solitamente interessa un solo senso di marcia ed è a discrezione della pattuglia chi fermare. Sono in genere posti per i controlli ordinari di guida con la richiesta dei documenti d’identità e relativa patente.

Chiaramente non è piacevole essere fermati, ma in realtà questi controlli sono una parte fondamentale del mantenimento dell’ordine pubblico. La collaborazione dei cittadini nella fase dei controlli è importante e la prima cosa è rispondere ad ogni domanda posta e mostrare ogni documenti richiesto. Del resto se si è in regola non si avrà nessun problema e terminato il controllo si potrà proseguire per la propria strada. Oggi poi il tempo per effettuare i controlli su carta d’identità e patente si è notevolmente ridotto grazie alle nuove tecnologie e alle banche dati.

Posto di blocco e le domande che mettono in difficoltà i malcapitati

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Ai controlli quando si viene fermati dunque la prima cosa da avere sempre con sé sono i documenti, sia quelli personali come la carta di identità e la patente, sia quelli relativi alla macchina. La carta di circolazione, comunemente chiamata libretto, è il documento essenziale da avere all’interno del veicolo in modo da poterlo esibire al controllo.

Le forze dell’ordine sono tenute anche a controllare le condizioni del veicolo per riscontrare che tutto sia in ordine e funzionante. In ultimo in genere è richiesta l’assicurazione. Tempo fa si doveva esporre tassativamente per legge il contrassegno assicurativo cartaceo sul parabrezza. Dall’ottobre 2015 non è più obbligatorio.

Nell’ambito infatti della transizione digitale la scelta è stata di passare dalla forma cartacea a quella elettronica consultabile con un clic dalle autorità. La registrazione dell’avvenuto pagamento della polizza infatti, è presente all’interno di una banca dati dedicata. I motivi della digitalizzazione delle polizze sono due: semplificare le procedure e combattere l’evasione ed il fenomeno delle assicurazioni false.

E’ bene comunque continuare a portare una copia cartacea in macchina poichè a volte è possibile che le forze dell’ordine non siano in grado di accedere alla banca dati per il controllo. Ma in questo caso è capitato anche che alla presentazione del certificato assicurativo stampato venga rilevato che questo sia un falso.

L’ignaro cittadino si è probabilmente affidato su Internet, per risparmiare, a fantomatiche compagnie assicurative che in realtà non esistono. In genere riescono ad attirare i malcapitati attraverso prezzi stracciati a volte inverosimili ed alcun ci cascano. L’ennesima truffa dunque con l’ennesima ignara e inconsapevole vittima che si ritrova senza assicurazione e con una bella multa.

 

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