Acquisto prima casa: quando scattano i controlli del Fisco

Acquisto prima casa: anche su questa agevolazione non sono mancati i tentativi di raggiri ma i controlli sono attenti

30 mila euro bonus casa
Casa (Pixabay) – Bonificobancario.it

Il Covid prima e la crisi energetica poi hanno fatto in modo che lo Stato creasse tanti bonus. Molti cittadini disonesti hanno anche cercato di approfittare e di onnetere le agevolazioni anche quando non ne avevano diritto.

Non mancano casi anche per quanto riguarda i bonus per l’acquisto della prima casa. Come e quando avvengono i controlli? Non bisogna pensare che una volta apposta la firma che sancisce l’acquisto, ormai è fatta, il Fisco è stato fregato. Anche dopo possono arrivare le verifiche e le eventuali sanzioni.

Acquisto prima casa: cosa prevede il bonus

Innanzitutto, vediamo cosa dice la legge sull’agevolazione delle prima casa. Riguarda chi ha meno di 36 anni e prevede lo sconto sull’Iva al 4% (e non al 10%) e sull’imposta di registro, al 2% anziché al 9%).  Inoltre l’immobile non deve appartenere a queste categorie catastali: A/8, cioè le ville; A/9, castelli o palazzi di eminenti pregi artistici o storici e A/10, uffici e studi privati.

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Se imbrogliare sulla categoria catastale della prima casa è abbastanza complicato è più facile provarci sul vincolo della residenza. Infatti, per usufruire dei benefici, l’abitazione acquistata deve trovarsi nel territorio del Comune di residenza del compratore. Se non è così l’acquirente ha 18 mesi di tempo dalla data di acquisto per il cambio di residenza.

I controlli e le sanzioni

La stessa Agenzia delle Entrate ha spiegato come vengono fatti i controlli sul rispetto delle regole per chi ha usufruito dell’agevolazione. Entro tre anni dalla data di registrazione dell’atto ed entro tre anni dalla scadenza dei diciotto mesi nei quali si può spostare la residenza. Infine a tre anni dalla scadenza dei dodici mesi messi a disposizione per vendere l’immobile già posseduto.

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Cosa succede se chi ha provato a ingannare il Fisco viene scoperto? Oltre a perdere il beneficio, dovrà pagare anche la differenza tra le imposte effettivamente versate e quelle che avrebbe dovuto versare. In più c’è una sanzione del 30%. Tutto ciò deve essere versato in massimo di otto rate trimestrali di pari importo. Sedici tare trimestrali se l’importo supera i 50mila euro.

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