SuperBonus 110%, ancora caos: allarme fallimenti

Il governo ha cambiato le regole del superbonus edilizio con un decreto legge già in vigore. A rischio imprese e lavori

Superbonus, addio a sconto e cessione del credito (Pixabay) – Bonificobancario.it

Il governo ha emanato un decreto hce ha cambiato le regole del superbonus edilizio noto come superbonus 110%. Il bonus è stato introdotto nella fase seguente alla pandemia per rilanciare il prodotto interno lordo del paese, offrire lavoro a persone che lo avevano perso a causa del lockdown e non più ritrovato, riqualificare a livello energetico e in termini dfi sicurezza gli edifici.

Il risultato primario è stato senz adubbio raggiunto visto che nel primo anno di nsuperbonus il pil ha raggiunto la vetta record di +6,5 offrendo tanti posti di lavoro. Tuttavia, in ogni situazione in cui si generano bonus in un paese come l’Italia, dove la corruzione resta la punta principale di tante cose che non vanno nel silenzio dei media, non potevano mancare illeciti.

Superbonus, addio allo sconto in fattura e alla cessione dei crediti

Tuttavia, i dati dicono che gli illeciti hanno riguardato principalemnte altri bonus edilizi più che il superbonus 110%. La decisione del governo con il decreto blocca la cessione del credito e lo sconto in fattura. In pratica si tratta delle due strade più semplici per accedere al bonus edilizio.

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Tuttavia, queste due strade restano in vigore per chi ha presentato la cila, la dichiarazione di inizio lavori. Tuttavia, nel decreto non è traccia della gestione transitoria e della risoluzione dei crediti bloccati e che fermano i lavori in corso causando problemi alle imprese. Su questo punto anche una parte della maggioranza, Forza Italia, ha lasciato trapelare dubbi sulla gestione della fase transitoria.

Intanto diverse imprese rischiano da mesi di fallire con conseguenze anche per cittadini e lavoratori. Il decreto prevede ache l’addio alla cessione dei crediti agli enti locali che stavano intervenendo per salvare imprese e lavoro. Secondo il governo questo sistema avrebbe appesantito i conti pubblici degli enti locali.

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