Arriva la tassa patriottica per salvare la guerra

Ormai la guerra raggiunge la terribile  durata di un anno dall’invasione russa ai danni dell’Ucraina. Conflitto che coinvolge anche l’Italia

Putin (il foglio) bonificobancario.it

La uerra in Ucraina ha ormai raggiunto la terribile durata di un anno. Infatti, lo scorso febbraio le truppe russe su ordine di Vladimir Putin invasero l’Ucraina dal confine e iniziarono poi i bombardamenti a lungo raggio sulle città dalle navi appostate nel Mar Nero, a largo della Crimea.

Un conflitto che ha coinvolto anche i paesi Nato e l’Europa che si è sentita minacciata dall’invasione iniziale su larga scala della Russia ai danni dell’Ucraina. Le preoccupazioni degli altri paesi ex sovietici sono subito balzate in prima fila e l‘Europa ha deciso di schierarsi dalla parte dell’Ucraina sostenendo la difesa militare attraverso l’invio di armi difensive.

La tassa patriottica

La battaglia sul campo condotta dagli ucraini nel frattempo si è spostata a livello economico con l’Europa. Infatti, i paesi europei, al momento dell’invasione russa in Ucraina, dipendono energeticamente dal gas russo per circa il 40 per cento con alcuni paesi che arrivano al 50 come la Germania.

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Inoltre, dal gas dipende anche gran parte dei costi di energia elettrica visto che in molti paesi, come l’Italia, le centrali sono alimentate a gas. Il tutto ha comportato un graduale aumento dei prezzi causato dalla speculazione che si è innescata sul prezzo del gas russo. PSpeculazione che, però, ha trovato la fine a partire dallo scorso ottobre.

Infatti, sulla spinta dell’allora premier italiano Draghi, i paesi hanno deciso di applicare un tetto al prezzo del gas. Nel frattempo, i paesi membri hanno prevveduto dalla primavera all’autunno a riempire il prima possibile le riserve di gas a causa delle incertezze sulle decisioni della Russia.

Ciò ha provocato ulteriori aumenti dei prezzi del gas visto che la domanda è schizzata verso l’alto. Chiusa la campagna di rifornimenti e applicato il tetto al prezzo del gas c’è stato il crollo del costo di quest’ultimo e la fine della speculazione. Ora è la Russia che, intanto, perde le vedite di gas in Europa, che nel frattempo si sta rendendo sempre più indipendente. A tal proposito i russi avrebebro deciso di applicare una tassa patriottica alle grandi imprese.

 

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