Maxi evasione delle tasse: il ristoratore finisce nei guai

L’ennesimo caso di evasione delle tasse è avvenuto in Salento a opera di un ristoratore che ha sottratto al fisco più di un milione di euro.

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(Adobe – bonificobancario.it)

Nuova indagine per evasione delle tasse da parte della guardia di finanza di Lecce. Dopo aver effettuato alcuni controlli di routine, infatti, le autorità hanno scoperto la condotta illecita di un ristoratore salentino. L’uomo, proprietario di un ristorante a Porto Cesareo e di un bar a Veglie, ha sottratto al fisco beni per un ammontare di almeno 820mila euro.

Ma non solo! Ha inoltre omesso di fare la dichiarazione dei redditi per ben tre annualità di seguito, 2018, 2019 e 2020, e tenuto nascosti ricavi per un ammontare superiore a un milione di euro. Il fine era quello di non pagare le tasse dovute al fisco, ma la sua condotta si è ritorta contro di lui nel momento in cui la guardia di finanza ha avviato delle indagini.

Evasione delle tasse: quali sono le conseguenze legali?

Ma quali sono le conseguenze nel caso si commetta il reato di evasione fiscale? Esse possono essere piuttosto gravi, a partire da quelle pecuniarie fino ad arrivare alla reclusione. L’evasione fiscale, infatti, in alcuni casi è considerata un vero e proprio reato penale, per il quale è previsto il carcere in base ad alcuni elementi.

In particolare, quando si omette la dichiarazione dei redditi con un importo mancante superiore ai 50mila euro si rischia la reclusione da 1 a 3 anni. Mentre nel caso di omesso versamento dell’Iva per un importo superiore a 250mila euro la reclusione può andare dai 6 mesi ai 2 anni.

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Il caso del ristorate salentino rientra proprio in quelli più gravi, data l’enorme somma di denaro che quest’ultimo ha sottratto al fisco tramite le sue mancate dichiarazioni dei redditi. In Italia il problema dell’evasione fiscale è ancora radicatissimo, per questo il governo vorrebbe spingere proprio sulla responsabilizzazione del cittadino. Per farlo sono previste agevolazioni e incentivi per l’adempimento spontaneo.

Una prima manovra in tal senso è stata la sanatoria per le cartelle esattoriali da 1.000 euro risalenti al periodo 2000 – 2015. Ma anche la Legge Delega sta lavorando in questo senso.

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