Da luglio attivo il domicilio digitale: cos’è e perché servirà la pec

In arrivo una novità per i cittadini e il rapporto con la pubblica amministrazione a partire dal mese di luglio

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Domicilio digitale (Canva)

La digitalizzazione della pubblica amministrazione è uno degli obiettivi fondamentali tracciati dal Pnrr, piano nazionale di ripresa e resilienza. Infatti, nel piano finanziato in buona parte a fondo perduto dall’Unione europea ci sono diversi obiettivi fissati allo scopo di portare dei miglioramenti strutturali al paese in vista di un rilancio dopo il periodo difficile della pandemia e l’inflazione ancora in corso.

Novità dal 6 luglio

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Domicilio digitale (Canva)

La digitalizzazione in realtà è un processo da iniziato da diverso tempo e che ha iniziato ad avere una spinta dall’Unione da quando sono stati fissati gli obiettivi del Pnrr tra gli Stati membri dell’Unione. Digitalizzare permette di rendere l’attività pubblica più trasparente perché controllabile da parte del cittadino che si rende, così, partecipe dell’azione burocratica.

Tutto ciò favorisce la lotta alla corruzione che rimane il primo nemico di una pubblica amministrazione efficiente. Inoltre, la digitalizzazione permette di ottimizzare i tempi di lavorazione migliorando i servizi al cittadino. Infine, è innegabile il taglio dei costi con l’abbattimento dell’utilizzo di carta e la riduzione di spazi dedicati agli archivi cartacei.

Essendo il Pnrr stabilito dall’unione nella sua tempistica l’implementazione dei progetti procede con una certa celerità. In tale ottica i passi avanti sono abbastanza rapidi in tema di digitalizzazione anche perché già dalla nascita del Pnrr, nel 2020 l’Italia ha accelerato il processo. L’ultima novità in vigore da luglio è l’identità digitale.

Infatti a partire dal mese di luglio per interagire con la pubblica amministrazione e ricevere atti, accertamenti, multe, sarà opportuno avere un domicilio digitale, ossia un indirizzo di posta elettronica certificata. Infatti dal 6 luglio la pubblica amministrazione prima di inviare comunicazioni al cittadino avrà l’obbligo di consultare il registro del domicilio digitale, l’Inad, e verificare se è stato registrato.

In caso positivo gli enti pubblici dovranno obbligatoriamente utilizzare la pec inserita per le comunicazioni ufficiali. Il passo da fare, quindi, è registrarsi all’inad accedendo al portale con spid, cis oppure cie ed inserire la pec e i dati richiesti.

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