Prezzi nelle vetrine o tariffario completo dei prodotti, non sempre ci sono e la legge parla chiaro

Prezzi nelle vetrine o tariffario completo dei prodotti, non sempre ci sono e la legge parla chiaro: cosa dice

Con l’estate ricominciano le prime polemiche per i prezzi gonfiati. Già stiamo trovando le prime tracce sui social con le foto degli scontrini. È il caso del ciclista che a Como con un amico si è fermato al bar e ha pagato 16 euro due bottiglie piccole d’acqua e 5 euro un caffè.

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Una donna guarda la vetrina di un negozio di abbigliamento (foto Pexels) – Bonificobancario.it

Prezzi aumentati di proposito, si dice, per l’arrivo dei turisti. C’è però un limite che deve essere posto anche dalla morale considerando che già l’inflazione, al di là se la località sia turistica o meno, è altissima. Nei commenti al post del ciclista qualcuno ha detto che poteva comunque controllare il prezzario prima di acquistare. È obbligatorio esporre il tariffario?

Prezzi nelle vetrine: la legge, le deroghe e le sanzioni

La legge parla chiaro ed è il decreto legislativo n. 114 del 1998, all’articolo 14: “I prodotti esposti per la vendita al dettaglio nelle vetrine esterne o all’ingresso del locale e nelle immediate adiacenze dell’esercizio o su aree pubbliche o sui banchi di vendita, ovunque collocati, debbono indicare, in modo chiaro e ben leggibile, il prezzo di vendita al pubblico, mediante l’uso di un cartello o con altre modalità idonee allo scopo”.

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Tariffario (foto Pexels) – Bonificobancario.it

Dunque non c’è bisogno di nessuna interpretazione. La norma specifica anche che il cartellino con il prezzo deve essere ben visibile, specificando anche che quando sono esposti prodotti identici allo stesso prezzo, basta un solo cartellino.

La legge è stata integrata dal cosiddetto Codice del consumo, il Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206. Oltre al prezzo esposto in vetrina è obbligatorio rapportare quello per unità di misura in modo che il consumatore possa fare un rapito confronto.

Per fare un esempio, la confezione da 100 grammi di un prodotto non ha lo stesso prezzo di quella da 50 grammi e bisogna esporre l’indicazione del prezzo per unità di misura, dunque quanti euro costa al grammo. Sono previste anche delle deroghe. È consentito non esporre i prezzi per i prodotti sfusi che possono essere venduti a pezzo o a collo.

Se l’esposizione non c’è, qual è la sanzione per il commerciante? Innanzitutto non può mai essere chiesto un prezzo maggiorato rispetto a quanto riportato sul cartellino, anche se è stato commesso un errore quando è stato scritto.

La violazione delle norme prevede una multa che va da 516 a 3.098 euro da parte della Polizia Municipale. Infatti ma mancata esposizione può essere segnalata ai vigili del Comune dove si svolge l’attività commerciale.

 

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