Compilare un bonifico bancario non è difficile ed esistono due modalità per farlo. La prima è fisica e chiede di recarsi allo sportello per compilare il materiale cartaceo che serve per avviare la pratica. Ultimamente le banche hanno introdotto un sistema multimediale anche alla cassa, con tanto di firma digitale che è richiesto che sia apposta al documento. In ogni caso, la compilazione cartacea o su tavoletta grafica è effettuata quando si attua un bonifico per cassa. Abbiamo visto che non è necessario che la persona che attua il bonifico sia in possesso di un conto corrente, perché può semplicemente recarsi presso uno sportello bancario e chiedere di effettuare un bonifico a favore di un beneficiario.
Prima di fare un bonifico, ci si deve ricordare di portare con sé dei soldi aggiuntivi, perché tutti gli istituti di credito chiedono il pagamento di una commissione, che si rivela di importo variabile, ma che si assesta secondo la media nazionale sui cinque euro. Va inoltre ricordato di portare con sé la carta di identità o la patente e il codice fiscale, in quanto la banca richiederà sicuramente di fotocopiare o scansionare i documenti per poter procedere con l’operazione, e anche di firmare una serie di documenti relativi alla privacy. Si tratta di una manovra che cautela la banca e i clienti stessi dalle frodi e che si propone come doverosa nei tempi moderni. Se il bonifico è quindi eseguito per cassa gli operatori forniscono dei modelli che possono variare come forma da banca a banca, ma che nel complesso richiedono di compilare sempre gli stessi campi. In questo caso la modulistica richiede di compilare le seguenti voci:
- I dati personali dell’ordinante, accompagnati dal codice fiscale ed eventualmente della partita IVA se in possesso;
- i dati del beneficiario;
- il codice IBAN, i dati relativi alla banca e alla filiale del beneficiario. Se non si conosce la banca e la filiale è utile chiedere all’operatore di indicarla, poiché essa può essere dedotta dall’IBAN;
- l’importo;
- la data;
- la causale. Attenzione a questa voce. Meglio essere completi, anche prolissi nella compilazione di questa voce, poiché essa determina la ragione del bonifico, è inserita anche telematicamente dall’operatore e si propone come una sorta di ricevuta della tipologia di azione per la quale viene effettuato il pagamento. La causale deve essere completa di numero di fattura e di partita Iva o codice fiscale di chi esegue i lavori o vende beni in caso di richiesta di bonifico parlante per le detrazioni fiscali del 65% e del 50% che interessano la riqualificazione degli edifici, e deve contenere anche la legge di riferimento perché sia completa. In tutti gli altri casi è importante indicare i numeri di ordine se è effettuato un pagamento on line oppure un pagamento a seguito di un acquisto telefonico. Se, ad esempio, ci si reca in banca per pagare con bonifico bancario un ordine che è stato compiuto online, è necessario disporre del numero dell’ordine, perché solo in questo caso il bonifico viene considerato valido da parte dell’azienda ricevente. Il numero d’ordine permette infatti a chi lavora nell’azienda che ha venduto il prodotto o il servizio di fare chiarezza nel pagamento e quindi di spedire o di mettere a disposizione la merce per il ritiro nel modo adeguato;
- il tipo di bonifico: anche in questo caso è meglio scegliere uno standard, a meno che non si tratti di un bonifico internazionale estero, che chiede quindi di seguire una prassi diversa, soprattutto se viene eseguito con una valuta diversa.
- la firma.
Una volta compilato correttamente il modulo, esso è inserito telematicamente dagli addetti allo sportello e viene consegnata una ricevuta che può essere telematica o cartacea, la quale attesta l’avvenuto pagamento. È importante conservare questa ricevuta con cura, soprattutto se non si è titolari di un conto corrente, giacché si tratta dell’unico documento che attesta che ci si è recati in banca per pagare con bonifico una spesa o un ordine.
Se il bonifico è effettuato mediante addebito sul conto corrente è necessario che l’ordinante disponga del proprio IBAN, o del proprio numero di conto corrente se si reca nella filiale dove è solito operare e dove ha aperto il proprio conto. In questo caso l’ordinante dovrà quindi compilare la voce che richiede di inserire il numero di conto, dal quale l’istituto andrà a prelevare i soldi da accreditare sul conto corrente indicato del beneficiario.
Se il bonifico è effettuato online appare una schermata che è propria del sistema di home banking di ogni istituto di credito. Si tratta di una schermata semplice e di una compilazione spesso guidata, che non permette di avanzare con le operazioni se non sono compilati tutti i campi richiesti. Si tratta di redigere il tutto con i dati del beneficiario, ovvero di inserire il nome e il cognome o il nome dell’azienda, il codice fiscale o la partita IVA e quindi l’IBAN, e in caso di bonifico estero anche i riferimenti ulteriori, ovvero il BIC, il Bank Identifier Code conosciuto anche come SWIFT Code.
È quindi richiesto di inserire l’importo e di scegliere la data e infine di inserire il codice di sicurezza che è fornito dalla stessa banca al momento dell’apertura del conto corrente. Si tratta di codici casuali e ogni banca è dotata di un sistema di sicurezza diverso, ma simile nel funzionamento. I codici vengono infatti chiesti con casualità, e questa pratica viene effettuata per ragioni di sicurezza. È buona norma riempire con cura la voce che interessa la causale e quindi controllare il bonifico un’ultima volta prima di inviarlo.
Una volta che tutti i campi compaiono positivamente riempiti, è data l’autorizzazione a procedere e il bonifico può quindi essere indirizzato al beneficiario. È importante considerare che in tempo reale è rilasciata una ricevuta telematica, solitamente in formato PDF, che può essere inviata al beneficiario per attestare l’avvenuto pagamento prima che passino i giorni di valuta. Se, ad esempio, si effettua un acquisto online che si ha bisogno di ricevere in fretta o si desidera fruire di un servizio pagato con bonifico, chi lo eroga di norma attende l’avvenuto pagamento prima di inviare o di iniziare con l’erogazione, soprattutto se si tratta di attività online. Spedendo la ricevuta del bonifico online, che in gergo è chiamata CRO quando si tratta di bonifici non SEPA, si può dimostrare in tempo reale che è stato effettuato il pagamento. Il CRO è un codice che attesta l’avvenuta transazione economica, ma il modo più semplice per attestare l’avvenuto pagamento si basa, in ogni caso, nell’allegare la ricevuta dell’avvenuto bonifico via mail o fax generata dal sistema per inviare celermente il documento che attesta l’avvenuto pagamento e poter quindi beneficiare con celerità dei beni e dei servizi, senza aspettare che trascorrano i tempi di valuta che in alcuni casi potrebbero essere anche molto lunghi.
La causale del bonifico bancario
La causale è una delle voci più importanti del bonifico bancario, soprattutto se si tratta di un bonifico parlante. Si tratta di una spiegazione che va a dimostrare perché è stato effettuato o ricevuto un certo pagamento e che si rivela utile sia come documento di prova sia come archivio personale. La causale, ovvero la motivazione del bonifico, è richiesta sia per i bonifici di cassa sia per quelli che vengono effettuati con l’home banking.
Quasi tutte le banche dispongono di un campo relativo alla causale nella compilazione dei bonifici e si tratta di una sezione obbligatoria per poter procedere con l’invio del bonifico bancario. Il correntista o chi attua un bonifico bancario con contanti e non possiede un conto corrente è quindi chiamato a indicare la ragione per la quale sta effettuando il pagamento. Tale ragione deve essere chiara e facile da capire per chi potrebbe trovarsi a dover controllare in futuro i documenti bancari.
Diversi istituti di credito italiani mettono a disposizione dei codici che lavorano in compilazione automatica e consentono di identificare il bonifico in modo univoco e universalmente accettato. I più impiegati sono, ad esempio, lo 001 che è un codice che indica il ‘generica dare‘, mentre il 002 indica il ‘generica avere‘. Il codice 003 indica l’accredito di un assegno, mentre lo 004 l’anticipo della carta di credito. Il codice 005 indica il prelevamento bancomat e via di seguito, in una tabella che è disponibile per la consultazione in rete e anche presso le filiali degli istituti di credito.
La causale diventa molto importante nei casi che abbiamo analizzato, come ad esempio la richiesta del rimborso di spese ai fini della detrazione fiscale. In questo caso la causale deve contenere i dati del beneficiario completi di codice fiscale o di partita IVA, il riferimento alla fattura, ovvero il suo numero e la motivazione del perché questi soldi sono stati spesi, riportando anche la legge di riferimento per avere un quadro completo e ‘parlante’ della situazione. Solo completando con cura la causale del bonifico è possibile presentare i documenti che danno diritto a ricevere le detrazioni fiscali del 65% e del 50% e quindi a beneficiare del rimborso dell’Irpef nella dichiarazione dei redditi.
Un altro caso in cui la causale è importante è il pagamento degli ordini effettuati online. In molti casi lo shop richiede che nella causale del bonifico sia riportato con precisione il numero dell’ordine, perché solo in questo modo l’azienda che riceve il pagamento può procedere con esattezza alla sua evasione.