IRPEF, la proposta del Governo per abbassare le tasse

Il Governo starebbe pensando, in relazione all’IRPEF di introdurre 4 scaglioni per diminuire le tasse: cosa significa e chi sarebbe agevolato maggiormente.

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(moerschy- Pixabay)

L’obbiettivo è quello di diminuire la pressione del sistema di tassazione. E così il Governo starebbe valutando di introdurre quattro scaglioni di aliquote in relazione all’IRPEF per raggiungere il più ampio parterre di contribuenti.

Anche per quanto riguarda l’IRAP è possibile che saranno apportate delle modifiche migliorative, soprattutto per le Piccole e Medie Imprese che attualmente conterebbero circa un milione di unità.

IRPEF, l’ipotesi del Governo: le aliquote passano da 5 a 4

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Il punto forte di questa Legge di Bilancio, sarebbe la modifica che il Governo vorrebbe apportare all’IRPEF. Degli 8 miliardi di euro che si è deciso di destinare alla riforma, gran parte di essi dovrebbero essere impiegati proprio per questo. Ovviamente nulla è ancora stato deciso. La scelta finale dell’Esecutivo si conoscerà solo all’esito della Legge.

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Intanto, stando a quanto riporta Money.it, il piano potrebbe essere quello di giungere a quattro aliquote e modificare l’attuale sistema. Ad oggi l’IRPEF prevede cinque scaglioni di reddito e ad ognuno corrisponde un’aliquota di tassazione.

Da 0 a 15mila euro l’aliquota è al 23%. Da 15.001 a 28mila è il 27%. Da 28.001 euro a 55mila è 38%. Da 55.001 euro a 17mila è del 41%. Ed infine, oltre i 75mila euro è del 43%. La novità che il Governo vorrebbe introdurre prevedrebbe una riduzione degli scalini. Il primo di soli due punti, ossia del 23% e del 25% fino a 35mila euro. Da 35.001 a 45mila del 34%, mentre oltre tale spazio edittale il 43%.

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Una scelta che agevolerebbe come evidente i soggetti a basso e medio reddito. Conveniente per chi ha reddito tra i 28mila ed i 35mila euro che ad oggi sarebbero insieme alla fascia successiva quelli più vessati dalle aliquote. Per i “super redditi” seppur minimo comunque si registrerebbe un guadagno anche se solo dell’1%.

Un’impostazione di tal genere, dunque, rispetterebbe in pieno la delega che ha ricevuto il Governo sulla legge di Bilancio.

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