Immatricolazioni, settore dell’automotive in crisi: urgono misure urgenti

Il settore dell’automotive è in piena crisi con immatricolazioni molto basse: secondo una stima del Centro Studi Promotor l’andamento perdurerà fino alla fine del prossimo anno.

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(Thomas B. – Pixabay)

Le immatricolazioni restano bassissime, e così il settore dell’automotive sarebbe entrato nel suo periodo di massima crisi. Questo quanto emerso da un’analisi effettuata dal Centro Studi Promotor che ha stimato un trend molto basso di nuovi acquisti. Circostanza che si rifletterà sul parco macchine attualmente circolante, il quale sarà sempre più vetusto ed inquinante.

Automotive, immatricolazioni in calo: servono misure urgenti per uscire dalla crisi

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(Getty Images)

Il Centro Studi Promotor, riporta Il Sole 24 Ore, ha stimato che quest’anno – considerati i pochi giorni che restano- le immatricolazioni chiuderanno a quota 1.460.000. Un drastico calo che si traduce in un -23,8% rispetto al 2019 ed una lievissima crescita, del 5,7% se si considera il 2020.

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Un quadro nero per il settore dell’automotive che adesso chiede urgenti risposte al Governo e immediate soluzioni. Il presidente del CSP, Gian Primo Quagliano, avrebbe avanzato una proposta: quella di predisporre un piano di incentivi della durata di tre anni in grado di consentire il passaggio ad auto ecologiche. Un intervento quasi fisiologico considerata la posizione del Governo sui motori termici di cui sarà vietato il montaggio a far data dal 2035.

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Ma se il 2021 è stato un anno catastrofico, le previsioni non sono più rosee per il prossimo anno. Sempre il CSP avrebbe stimato che i numeri delle immatricolazioni si aggireranno intorno al milione e mezzo. Numero bassissimo, non in grado di soddisfare le esigenze del comparto.

A determinare questo periodo nero di certo la pandemia ed il venir meno per alcune famiglie di certezze economiche dettate dalla precarietà del momento.

Sempre secondo il Presidente Quagliano, riferisce Il Sole 24 Ore, l’Esecutivo dovrebbe far in modo di incentivare l’acquisto di auto euro 6 con rottamazione di veicoli con più di dieci anni d’età. Nonché promuovendo auto elettriche o comunque a basso impatto ambientale. Ovviamente, il tutto dovrebbe essere contornato da un potenziamento delle reti di ricarica ed un adeguamento del quadro normativo.

La Spagna avrebbe puntato proprio su questo, determinando così una risalita delle immatricolazioni e risollevando un settore ormai ai minimi storici. Anche Germania e Francia sarebbero riuscite nello scopo.

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