Bonus Tv, aumenta il denaro a disposizione per la misura: le ultime dal Governo

Il Bonus Tv sarebbe stato implementato, ci sarebbe ancora tempo e denaro– quindi- per rottamare i vecchi apparecchi ed adattarsi al nuovo digitale terrestre.

Televisione
(terovesalainen – Adobe Stock)

Il Governo avrebbe implementato con 68 milioni di euro i fondi per consentire alle famiglie italiane di rottamare vecchie tv e decoder ed acquistarne di nuovi più tecnologici. Un incentivo, quindi, per poter sostituire apparecchi obsoleti e adattarsi agli ultimi aggiornamenti.

Bonus Tv, il Governo stanzia altri 86 milioni di euro

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Televisore (Pixabay)

Da principio erano 177 i milioni di euro che il Governo aveva stanziato per il bonus Tv. Un plafond di per sé già molto alto, che però è stato ulteriormente implementato. Stando a quanto riporta Il Giornale, infatti, altri 86 milioni di euro sono stati destinati alla misura. Un tesoretto che sarà fruibile a partire dal 2022.

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Non solo denaro, la misura è stata arricchita. Per gli over 70, sarebbe stata prevista la possibilità di ricevere il nuovo decoder direttamente a casa, grazie ad una partnership con Poste Italiane. Per poter accedere a questa opzione, però, il reddito del richiedente non deve superare i 20mila euro.

Si tratta di un insieme di disposizioni tutte atte ad agevolare quel processo di “transizione al digitale” che ormai da mese è in corso. Il Bonus Tv ad oggi sarebbe stato ampiamente sfruttato dalle famiglie, che hanno ricevuto al momento dell’acquisto del nuovo apparecchio uno sconto pari al 20%, pari però nel suo massimo a 100 euro.

Queste nuove misure si andranno ad affiancare alle precedenti già in vigore, come quella introdotta nel 2019 che prevedeva 30€ di sconto sugli acquisti qualora il consumatore avesse un reddito Isee non superiore ai 20mila euro.

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Stando a quanto riporta Il Giornale, il cambio prima o poi sarà obbligato. A partire da gennaio 2022 numerose regioni procederanno all’adeguamento. Secondo il calendario, dal 3 gennaio al 9 marzo toccherà a Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia. Dal 6 febbraio al 14 marzo sarà invece il turno di Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna. In primavera, nello specifico a partire dall’1 marzo al 15 maggio passeranno alla nuova tecnologia Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata. A chiudere, dal 1 maggio e fino al 30 giugno Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania.

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